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Ciclabili, il volano per salute e turismo. Ma quanti buchi. La Fiab stimola e sfida Ricci e Acquaroli

9 Agosto 2025

FERMO – Salute e ambiente al fianco della crescita economica. È questa la sfida che Fiab Marche, ovvero la federazione italiana ambiente e bicicletta, lancia ai candidati governatore.

“Se vogliamo migliorare la qualità della vita dei cittadini e attirare più turisti, questa è la strada” sottolinea l’associazione.

Farlo significa parlare di mobilità sostenibile, ma ance di lavoro, tema spesso dimenticato o sottovalutato. “Parliamo di piccole opere diffuse in ogni città ed ogni comune, che danno risposte in tempi brevi alle esigenze dei territori e dei cittadini, in una visione meno “auto-centrica”, che punti alla qualità del vivere delle persone. Nuove imprenditorialità nascono nel mondo del trasporto collettivo”.

Il cicloturismo in Italia nel 2024 ha garantito 89 milioni di presenze, generando un fatturato di quasi dieci miliardi. Per una Regione che non riesce ancora ad attrarre gli stranieri, quello dei percorsi ciclabili potrebbe  diventare il biglietto da visita tra borghi, mare e Sibillini. Soprattutto verso il nord Europa.

Tra l’altro, dati Isnart, si  parla di un turista che poi spende100 euro al giorno in beni e servizi, quindi impatta sull’economia reale.

Mobilità è una parola carica di significati: non è solo qualità ambientale, ovvero meno inquinamento e consumo del suolo, è salute, “perché muoversi in bicicletta o a piedi per andare quotidianamente a scuola o al lavoro significa promuovere nei cittadini stili di vita sani, con benefici indiretti enormi, anche in termini economici, per il sistema sanitario”.

C’è poi anche la questione sicurezza, sulle strade si muore troppo. Ciclabili ben organizzate riducono gli incidenti. “Per questo, abbiamo pensato  auna serie di punti che i candidati alla presidenza della Regione dovrebbero seguire e fare propri”.

Un lungo elenco, spiegato punto per punto, che Ricci e Acquaroli ora studieranno, patendo dallo sviluppo della ciclovia adriatica che è una delle poche cose che li unisce. “Serve un Ufficio mobilità ciclistica regionale. Un luogo di coordinamento, ma anche un riferimento nello sviluppo della ciclovia. Quella Adriatica è una delle più importanti a livello italiani e giocherà un ruolo chiave nella rete EuroVelo”.

Il terzo punto è più di visione e politica: “Non bastano ciclovie per il tempo libero, se si vuole la bicicletta come volto economico, servono interventi funzionali per la mobilità ciclistica urbana, avviando la redazione e approvazione del Piano Regionale della Mobilità Ciclistica”.

Chiaramente per fare tutto questo è necessario strutturare un apposito campitolo di bilancio. Così si potranno definire nel dettaglio i lavori e garantire anche manutenzione e cartellonistica.

“Sono utili anche forme di incentivazione, con gli opportuni sostegni economici, per i Comuni di medie dimensioni di dotarsi di strumenti pianificatori quali il Piano Urbano della Mobilità Sostenibile (PUMS) o il Piano per la ciclabilità (BiciPlan), affinché le politiche amministrative per la mobilità vengano inquadrate in percorsi di ampio respiro e di lunga durata, condivisi con i cittadini”.

Forse in questo modo si andrà oltre interventi spot, micro  tratti finanziati che i Comuni realizzano, perché hanno intercettato un finanziamento, e vengono poi lasciati incompleti

Infine, oltre a dare vita a un tavolo permanente con la Fiab che metterebbe  a disposizione propri esperti, c’è il tema trasporto pubblico: “Va potenziato e ammodernato per rispondere anche a chi viaggi a con la bicicletta e soprattutto va reso intermodale, con bici stazioni, bike-sharing, parcheggi bici adeguati e sicuri”. Anni fa la Steat provò a studiare pullman adeguati, ma è un percorso tutto da costruire.

“Per riuscirci – conclude Fiab Marche – servono accordi con Trenitalia in primis, troppe sono le stazioni non adeguate al trasporto biciclette”.

Se non fosse chiaro, basta prendere un treno a Porto San Giorgio, stazione con enormi barriere architettoniche nonostante sia l’hub della provincia, e Porto Sant’Elpidio, che ha appena avviato, all’esterno, il suo moderno Mobility Hub.

r.vit.

Raffaele Vitali - via Leopardi 10 - 61121 Pesaro (PU) - Cod.Fisc VTLRFL77B02L500Y - Testata giornalistica, aut. Trib.Fermo n.04/2010 del 05/08/2010
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