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Ceroni spiega il futuro della Steat: "Molti errori in passato. Dobbiamo ridurre i debiti: più soldi dalla Regione e niente Santa Lucia"

14 Gennaio 2023

di Raffaele Vitali

FERMO - Remigio Ceroni è ormai da mesi alla guida della Steat, l’azienda di trasporto pubblico fermana. Mesi di lavoro, spesso in silenzio, qualche dichiarazione qua e là, e tanto studio per capire dove agire per poter risollevare economicamente, il servizio è già buono, la società.

Ceroni, tutti parlano di caro carburante. La Steat come l’affronta?

“Un dato: nel 20222 abbiamo speso 500mila euro in più. Un impatto molto pesante. Per fortuna lo Stato si è finalmente mosso. A fine anno con un provvedimento ha destinato 5milioni di più alla regione Marche per il Tpl. Per cui al Fermano dovrebbero essere destinati 3-400mila euro”.

Lei spesso parla di debiti, la Steat ha i conti così sballati?

“C’è un debito di 8,2 milioni di euro a fronte di un fatturato di 9. Ma va anche chiarito che all’interno del debito rientrano l’acquisto dell’area di Santa Lucia, il capannone di Porto Sant’Elido e altre voci. Diciamo che il debito puro è di due milioni e mezzo”.

Si poteva fare meglio in passato?

“Se penso al capannone di Porto Sant’Elpidio, mi pare assurdo che sia stato costruito, visto che è stato fatto da zero, con l’altezza sbagliata. Se un autista non ricorda di ‘sgonfiare’ il pullman al rientro, magari dopo una lunga gita, striscia il tetto del mezzo sul soffitto. E poi, non c’è più nessuna società che mette i pullman al coperto, non siamo negli anni 70, i materiali sono fatti per restare alle intemperie e quindi alla ruggine”.

Santa Lucia, lei l’avrebbe comprata l’ex stazione?

“Diciamo che da presidente, visto che la proprietà era del Demanio, avrei fatto mosse diverse. Si sapeva che voleva dismetterla. Quindi, la prima cosa da fare era una stima reale. Valeva 600mila euro? Io sarei andato a parlare con il direttore, avrei messo sul piatto gli anni di affitto pagato e avrei fatto la mia offerta, massimo 400mila euro. Il Demanio voleva vendere e mai avrebbe rischiato un contenzioso con una azienda pubblica. E invece, Fermo l’ha fatta finire all’asta. Bisognava trattare prima ed evitare lo scontro fra i due privati che ha fatto lievitare il prezzo”.

E ora?

“Paghiamo dei tassi molto elevati per il prestito usato per l’acquisto. Non ha senso, è davvero un eroe portare avanti questa situazione. Tra l’altro è in una posizione funzionale. Non ha gli spazi adatti e soprattutto si trova nel mezzo della città, dove un deposito di pullman non è pratico”.

Immagina una nuova sede?

“Stiamo lavorando con il sindaco per trovare una sede in zona Conceria, il più possibile economica. Quando l’avremo trovata, Santa Lucia tornerà in vendita, ovviamente con un’asta pubblica. Ma non lo faremo da soli, ne parleremo prima con il Comune per capire cosa sarebbe più necessario. Merita un importante sviluppo”.

Come si migliorano quindi i conti della Steat?

“La gestione dipende da due voci: trasferimento della regione un tot a chilometro, abbonamenti e biglietti. Le entrate non puoi determinarle, hai quello che ti danno. Le uscite invece dipendono dal mercato: contratti del personale, costo della benzina, manutenzioni, assicurazioni. Quindi se il mercato si muove verso l’alto, la Steat non può che adeguarsi. La società perde ogni anno non per colpa sua, ma per ingiustizie a livello locale”.

Da anni il Tpl fermano incassa meno di altre province. Si può fare qualcosa?

“C’è un problema. Il fondo nazionale trasporti che viene ripartito tra le regioni. Viene ripartito pro capite e le Marche sono all’ultimo posto in Italia. Si va dai 68 euro per abitante delle Marche ai 140 della Basilicata. Lo stesso servizio dobbiamo gestirlo con metà risorse. Non c’è un tot al chilometro, ma legato alla spesa storica. E le Marche storicamente hanno sempre poco. Tenete conto che la media nazionale è 97 euro. Sommando, la Regione incassa 45milioni in meno di quanto dovrebbe. E considerando che nei 109 che arrivano dallo Stato va incluso anche il trasporto ferroviario regionale, presto detto che al Tpl arriva poco. In questo quadro Fermo è ulteriormente penalizzata con un chilometraggio inferiore per abitante: noi ne abbiamo 18 a persona contro i 28 delle altre province”.

Quindi, il debito non è tutta colpa di chi l’ha preceduta?

“Chiaro che al di là delle responsabilità per alcune scelte, vedi Santa Lucia e deposito di Porto Sant’Elpidio, è difficile gestire la società”.

Per il rimborso chilometrico più basso della regione può cambiare qualcosa con la nuova Giunta?

“La prima cosa è chiedersi ‘che ha fatto Cesetti quando era assessore’. Aveva anche la delega al Tpl. Ne ho parlato con il nuovo assessore al Bilancio, Brandoni, mi ha garantito che entro qualche mese provvederà. Il fato è che tutto il Tpl nelle Marche è in difficoltà per decisioni sovraregionali, per cui bisogna pensare a ogni provincia. Ma di certo si parte da chi sta peggio. Intanato noi combattiamo”.

@raffaelevitali

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