
FERMO – Spesso il settimo anno è decisivo nelle storie. E così è anche per la Cavalcata dell’Assunta e Adolfo Leoni. Il regista della rievocazione storica, l’uomo che in questi sette anni ha saputo consolidare l’anima religiosa e far durare il Palio mesi e non più settimane, lascia il posto a Gabriele Claretti.
No è un semplice cambio, è una rivoluzione epocale, visto che si passa da un giornalista scrittore del secolo scorso a un giovane regista appena trentenne. “Leoni – sottolineano i vertici della Cavalcata – ha saputo supportare la crescita della Cavalcata nel contesto cittadino ma anche al di fuori dei confini regionali e nazionali. Ha narrato storie e riscoperto avvenimenti accaduti nella nostra città nel corso dei secoli, raccontando luoghi poco conosciuti ma di grande valore culturale”.
Alla sua penna, e capacitò di ricerca storica, si deve il ritorno in vita di figure chiave come Francesco Sforza e Bianca Maria Visconti. “Un lavoro che ha permesso di consolidare e aprire nuove relazioni i con altre città”. Ed è anche durante la sua guida che la Cavalcata dell’Assunta ha ottenuto il riconoscimento di alto valore sociale della Cavalcata in Consiglio comunale.

Certo, un carattere non facile, non sono mancati negli anni anche tensioni con l’assessore delegato Mauro Torresi, che però alla fine ne ha sempre riconosciuto meriti e capacità. “Ha avuto il merito di aprire la nostra manifestazione ai fermani, ai giovani coinvolgendo anche le scuole di Fermo come anche ai turisti che hanno apprezzato gli approfondimenti e gli eventi proposti” ribadisce Torresi.
Ora Gabriele Claretti, che avrà poche settimane per entrare in sintonia con le contrade, dovendo organizzare il presepe vivente all’interno delle cisterne romane, previsto peer il 3 e 4 gennaio. Anche qui, dopo anni, un piccola rivoluzione visto che non ci saranno più le storie scritte da Leoni appositamente per l’occasione.
Claretti è un volto noto del teatro fermano, spesso impegnato nelle programmazioni di Porto san Giogio e Proto Sant’Elpidio, un trentenne appassionato di cultura classica, come conferma una delle sue opere più riuscite, l’Ifigenia di Euripide. “Claretti – ricorda il consiglio di cernita che l’ha scelto - ha fatto esperienza anche come organizzatore di festival e di rievocazioni storiche, come operatore teatrale nei centri d’accoglienza per migranti e come volontario per progetti teatrali in zone sensibili del mondo”.
