FERMO – Il dermatologo, oggi candidato co Base Popolare, interviene sul tema dei rincari delle rette delle case di riposo. Tema sollevato dal centrosinistra, bollato come inconsistente dalla maggioranza Acquaroli. perché se da un alto è vero che le rette aumentano, dall’altro c’è la garanzia della Regione di coprire le spese gestionali, in modo che non gravino sulle famiglie.
Morresi su questo è diretto: “Gli anziani non sono un business, ma la memoria viva della nostra comunità. La Regione ha scelto di agire con responsabilità: la quota sanitaria per le strutture è stata finalmente adeguata dopo anni di immobilismo, passando da 37,70 a 40,57 euro per le R3 e da 50,63 a 54,48 euro per le R3D, mentre la quota a carico delle famiglie rimane bloccata per un anno intero”.
Un anno, per ora. A cui si aggiunge “un voucher minimo di 250 euro mensili per nucleo familiare, finanziato con fondi regionali ed europei. Un’operazione che ha visto il sostegno convinto dei sindacati: Cgil, Cisl e Uil hanno firmato l’accordo definendolo storico”.
Il segretario Cisl ha anche chiarito che ci sono risorse a copertura fino al 2027. “Da medico non parlo di numeri senza guardare in faccia le persone. Le famiglie vanno tutelate, le strutture sostenute ma anche controllate, perché l’anziano non autosufficiente non può diventare terreno di speculazione. La sinistra non ha fatto nulla di serio per affrontare il problema; oggi, invece, si è scelto di agire con concretezza e serietà” prosegue Morresi.
Come Base popolare rivendica un piano chiaro per la sanità: “Abbiamo posto al centro la tutela degli anziani non solo attraverso il sostegno alle famiglie e alle strutture, ma anche rilanciando il ruolo dell’INRCA di Ancona come centro di riferimento nazionale per il benessere della terza età e rafforzando l’attività di Italia Longeva, con l’obiettivo di fare delle Marche un territorio guida per le politiche sull’invecchiamento attivo, la qualità della vita e l’innovazione nella cura” conclude Morresi.