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Caro presidente....

28 Settembre 2025

...il popolo marchigiano le affida la guida della regione Marche per i prossimi cinque anni. Dopo un’incredibile campagna elettorale estiva, prometta che non accadrà più, è ora di lavorare.

È finito il tempo dele parole, delle promesse, delle dichiarazioni roboanti, dei bonus, delle rivoluzioni e dei progetti da completare.

Caro presidente, è tempo di politica, intesa come decisione, come visione e vantaggio per il cittadino.

La Regione ha molti compiti. La sanità è in testa. E allora, presidente, bisogna proseguire quanto iniziato, migliorandoko e non poco. La riforma ha ridato respiro ai territori, ma manca l’ossigeno. Senza personale, si fa poco con le case di cura e i mini ospedali. Anzi, si rischia solo di peggiorare i servizi centrali.

Infrastrutture, tanti progetti ambiziosi e i soldi sul tavolo. Basta con i progetti cantierabili servono i cantieri. Nel Fermano ci sono due bretelle da far partire, ma è pronto, chiunque lei sia, ad affrontare i dubbi di parte della popolazione?

Lo stesso vale per l’A14. Si  parla da anni, troppi, della terza corsia. Siamo sicuri che sia la soluzione? Il periodo estivo senza cantieri non ha avuto particolari criticità. Come sono ripartiti gli ormai mitologici lavori dentro e fuori dalle gallerie, il sud delle Marche è ripiombato nel caos. Garantire la percorrenza deve essere un suo primario compito, presidente. Solo una volta finiti questi lavori si potrà valutare se la terza corsia è necessaria, o se è meglio mettere risorse nella Mezzina, ovvero una strada parallela funzionale ai marchigiani.

Suo compito sarà definire un piano rifiuti degno di questo nome. Le discariche non portano voti, ma risolvono problemi. Come gli impianti, se si ha il coraggio di affrontare le decisioni.

Infine, la Zes. Pressare il governo per farla diventare legge, lavorare in Europa per ampliarne ogni beneficio, lavorare con le imprese perché non se la facciano sfuggire, anche se oggi il primo pensiero di un imprenditorie è legato alla sopravvivenza. Prometta che aiuterà, anche con fond regionali, chi vuole investire e puntare sulle aree interne, in particolare quelle segnate dal sisma del 2016, perché senza lavoro, non ci sarà ripartenza, nonostante i continui festival finanziati con i fondi della ricostruzione.

Infine, caro Presidente, magari non servirà, ma vista l’importanza che le Marche hanno assunto in questi mesi, una sua parola anche su tematiche delicate come il fine vita e i rapporti quantomeno commerciali con Israele ce la attendiamo.

Da mesi il centrodestra ha schierato i suoi ministri, oltre che la premier, mentre il centrosinistra ha messo in campo i leader politici e i governatori. Non c’è grande differenza, tutti hanno schierato il meglio a disposizione.

Bene, dopo mesi di reciproche passerelle, caro Presidente, è il momento di passare all’incasso. I leader di ogni colore hanno avuto spazio, le Marche vogliono quanto manca: strade, treni, aerei per cominciare. Così come il Fermano vuole un posto in Giunta, ma anche questo è una certezza, perché lei lo ha promesso. Anzi, almeno un paio ne ha garantiti.

Buon lavoro presidente, continuità o cambiamento lo scopriremo tra 36 ore.

*direttore www.laprovinciadifermo.com

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