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Caporalato, indagati tre manager della Tod's. Il pm: "Sistema illecito che genera enormi profitti". L'azienda: siamo tranqulli

20 Novembre 2025

SANT’ELPIDIO A MARE - “Il nostro è un gruppo rispettato nel mondo, facciamo dei valori etici una bandiera. Non siamo quelle porcheriole. Il PM Paolo Storari venga a vedere le nostre aziende”. Così Diego Della Valle il 10 ottobre. Ma oggi la notizia è un’altra: tre manager di Tod's spa sono indagati per caporalato e la società elpidiense è stata iscritta per la legge sulla responsabilità amministrativa degli enti, in relazione allo stesso reato, in un'inchiesta della Procura di Milano da cui già era stata chiesta l'amministrazione giudiziaria.

Il pm di Milano Paolo Storari, anticipa il Corriere della Sera, ha individuato non più solo responsabilità omissive dei responsabili dell'azienda ma anche ipotesi dolose. In particolare, i manager della società di Diego Della Valle, come si legge negli atti delle indagini del Nucleo ispettorato lavoro dei carabinieri, non avrebbero tenuto “minimamente conto dei risultati di alcune ispezioni» negli opifici cinesi, sei in tutto tra Milano, Pavia, Macerata e Fermo, - e di audit su quei fornitori che davano atto di numerosi indici di sfruttamento» dei lavoratori, per quanto riguardava, tra l'altro, gli orari di lavoro, le paghe, le norme di sicurezza e le «condizioni alloggiative degradanti”.

Il Pm Storari, che già in passato aveva chiesto e ottenuto l'amministrazione giudiziaria per altre cinque griffe del lusso per responsabilità colpose in omissioni di controlli sul caporalato in opifici-dormitorio, aveva chiesto lo stesso provvedimento alla Sezione misure di prevenzione del Tribunale per Tod's.

Si è creata, però, una questione di competenza territoriale e la Cassazione, l’udienza si è tenuta ieri, deve ora decidere se il procedimento di prevenzione può rimanere a Milano o deve essere trasferito ad Ancona.

Sono state intanto depositate 144 pagine di richiesta di interdittiva da parte del Pm che ora sta vagliando il Gip Santoro, udienza fissata per il 3 dicembre. Per la Procura i tre manager erano consapevoli della presenza di “manodopera in condizioni di sfruttamento e approfittando dello stato di bisogno di cittadini cinesi”. Questo in opifici usati per la produzione di divise e di tomaie.

Per la procura di Milano Tod’s si sarebbe avvantaggiata di un “sistema illecito che ha generato enormi profitti grazie allo sfruttamento della manodopera cinese e non ha ad oggi modificato in alcun modo il proprio modello organizzativo e continua ad avere come fornitori alcuni soggetti coinvolti nel procedimento”.

In un passaggio la procura parla di “cecità intenzionale da parte di Tod's”. Negli atti ci sono anche le dichiarazioni a verbale dei lavoratori degli opifici, poco più di una cinquantina. “Se non lavoro non vengo retribuita, perché vengo pagata in base alle tomaie che realizzo” ha raccontato una operaia.

L'azienda guidata da Diego Della Valle, di fronte alla nuova puntata dell'inchiesta, ha comunicato che "prende atto che la corte di Cassazione ha rigettato le richieste e il ricorso del dottor Storari. In merito alle nuove contestazioni sulla medesima vicenda, la società sta ora esaminando con la stessa tranquiillità l'ulteriore materiale prodotto, con preoccupante tempismo, dal dottor Storari".

Raffaele Vitali - via Leopardi 10 - 61121 Pesaro (PU) - Cod.Fisc VTLRFL77B02L500Y - Testata giornalistica, aut. Trib.Fermo n.04/2010 del 05/08/2010
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