FERMO - “Non possiamo mollare la lotta all'evasione. Quelli che hanno fatto le truffe del Superbonus, facendo sparire 15-16 miliardi, come li becchiamo senza redditometro? Parliamo di gente che non ha mai fatto la dichiarazione dei redditi”. Le parole sono del viceministro all’Economia, Maurizio Leo che le usa per specificare il perché di una nuova norma che non piace praticamente a nessuno. i motivi sono anche altri, ma di mezzo ci finisce ancora una volta il superbonus.
Critiche esagerate e immeritate, di questo non ha dubbi il presidente Ance Marche, il fermano Stefano Violoni. “Leggiamo quotidianamente notizie e continui cambi di normative. Allo stato attuale c’è grande agitazione e preoccupazione da parte delle imprese edili e di chi ruota attorno, dalle finanziarie, come le banche, ai professionisti”.
L’ultimo colpo è arrivato con la decisione di spalmare i crediti d’imposta su dieci anni non più quattro.” Già era complicato trasformare i crediti in liquidità, figuriamoci ora con una norma per di più retroattiva a gennaio 2024. La politica deve capire che le aziende vivono di business plan. Non può essere che un governo cambi i principi fondamentali in corso d’opera”.
Eppure l’Ance aveva fatto anche delle aperture: “Ci siamo espressi a favore di una riduzione dei benefici, viste le difficoltà economiche. Ma il ‘no’ a disposizioni retroattive è chiaro. A Giorgetti direi – prosegue Violoni – che non possiamo colpire l’edilizia per un problema di cassa dello Stato. Serve un’analisi più ampia. Rivediamo l’architettura dello Stato sui bonus fiscali, valutiamo davvero quanto incassa e quanto spende. Razionalizziamo ogni incentivo, nei vari settori: facciamoli seri per favorire la crescita del Paese. Deve crescere il Pil, i cittadini hanno bisogno di uno stipendio adeguato al costo della vita, facciamo un’analisi seria e no interventi a spot. Ci sono troppi bonus illogici, noi dell’Ance ci mettiamo a disposizione per lavorare insieme”.
Ma ora basta con azioni che penalizzano una filiera già in sofferenza. “E per fortuna che resiste il sisma bonus, altrimenti la ricostruzione in questi anni si sarebbe fermata a causa dell’aumento dei prezzi. Ma ora il problema dei crediti è reale. Se diventano dieci gli anni, gli interessi aumentano in banca, essendo un piano di ammortamento più lungo. Se voglio trasformare il credito fiscale i liquidità, mi cresce l’interesse e quindi incasso di meno. Questo è inaccettabile per chi dà lavoro e costruisce il futuro” conclude il presidente di Ance Marche.
Raffaele Vitali
