
AMANDOLA – Con i galloni di assessore regionale alla sanità, Paolo Calcinaro ha varcatole coperte dell’ospedale Beato Antonio di Amandola. Inaugurato il 14 dicembre, è stato celebrato il primo compleanno con due giorni di anticipo. Al suo fianco, il direttore generale Roberto Grinta, il primario di Gastroenterologia Macarri e la direttrice della medicina di Amandola, Paola Arma.
Immancabile un annuncio: "Entro la primavera – ha promesso Calcinaro - saremo in grado di far partire l'endoscopia, quindi colonscopia e gastroscopia. Una specializzazione che mi è stata chiesta, appena nominato, dal sindaco di Amandola, insieme con un potenziamento della radiologia. Devo dire grazie a Macarri per aver reso possibile il servizio anche qui”.
Detto e fatto, quindi. “Comprovare che delle richieste diventano realtà è il dato più significativo. Con il nuovo personale che arriverà a seguito del concorso per radiologi, infatti, potremo allungare il servizio dalle 8 alle 20 in vista, magari, anche di una estensione notturna degli esami” prosegue Calcinaro. Chiaramente il ‘notturno’ ad Amandola è più complesso rispetto a Fermo soprattutto per la viabilità, ma questo lo sa bene l’ancora sindaco di Fermo.
Come sa che c’è ancora da completare le sale operatorie: “Son due e vanno ultimate, l’obiettivo è finanziarle nel 2026” ribadisce.


Grinta ascolta e rilancia, utilizzando i numeri: “Numeri in crescita. I pazienti arrivano, per circa il 70%, del Fermano, il resto da fuori provincia. Abbiamo, quindi, una buona attrazione come struttura ospedaliera, che potrà solo crescere con l’endoscopia. In undici mesi – prosegue il dg – sono stati effettuati ad Amandola 12.007 esami diagnostici tra ecografie, esami rx tradizionali, mammografie, risonanze magnetiche e Tac”.
Un plauso al puto di primo intervento che ha collezionato 5.037 pazienti. “Funziona la fisiatria con 324 cicli riabilitativi attivati e la presa in carico di 270 pazienti per un totale di 3.240 sedute fisioterapiche” conclude Grinta.
