Quando ha preso parola, Francesco Acquaroli per commentare la vittoria ha esordito ringraziando le liste civiche. Anzi, inizialmente ha detto ‘la civica’. Ma non avrebbe sbagliato nulla se avesse detto ‘grazie Paolo Calcinaro’.
Il sindaco di Fermo è il re indiscusso delle elezioni regionali. Ha spazzato via il record di preferenze di cinque anni fa di Guido Castelli, ha sbaragliato ogni contender partitico e ha reso ‘I marchigiani’ un colosso nel Fermano, portando così il centrodestra al 60%, complice anche la prova di Fratelli d’Italia e di Andrea Putzu, un altro che si è mosso tra comizi e carte bollate.
Calcinaro, salito dieci anni fa al potere alla guida della civica Piazza Pulita, ha preso più di 9mila voti e lo ha fatto senza ribattere mai agli attacchi personali ricevuti, soprattutto negli ultimi giorni.
Ha scelto dai continuare a fare il sindaco, del resto questo è almeno per i prossimi 60 giorni. Soprattutto ha dimostrato che non c’è parte politica che tenga per i cittadini che lo hanno fatto diventare uno dei sindaci più amati d’Italia.
Ha scelto di correre da civico, chiaramente a supporto di un presidente di Fratelli d’Italia, e lo ha fatto senza cambiare approccio alla vita, ovvero pensando a Fermo più che a quello che accade nel resto del mondo. Lo ha fatto senza salire sui palchi con leader nazionali che, di fondo, non lo rappresentano.
Acquaroli lo ha capito e lo ha accettato così, premiando una fedeltà al programma più che ideologica. Ora, da più votato, entrerà in consiglio e di certo in Giunta, lasciando così il prezioso scranno a Milena Sebastiani, un’altra che dal centrosinistra si è allontanata trovando casa nella famiglia di Acquaroli. Facile pensare a un asse Calcinaro - Putzu, con il primo assessore e il secondo presidente della commissione di riferimento.
Se il voto ha un peso e un valore, come dicono entrambe le parti politiche, Calcinaro ha avuto ragione e soprattutto i cittadini di Fermo hanno condiviso il suo percorso. Che non proseguirà a Fermo, ma di certo alla sua città lascerà la strada già segnata, con erede (Scarfini) incluso, con buona pace del centrosinistra che sta cercando la sua di strada tra Trasatti, buona prova correndo da solo nella lista civica di Ricci con il 9% nel capoluogo, e una esplosiva dottoressa Cola, sorpassata a fine scrutinio dall'ex sindaco sangirogese Nicola Loira.
Chi potrà sfidare il civico passato al centrodestra che da solo ha preso quasi quanto tutto il PD? Nel regno di Calcinaro non tutto per tutti è possibile.