
FERMO – Il C-day è arrivato. “Decadrò come sindaco il 18 dicembre con il Consiglio del bilancio, prima che venga votato il bilancio”. Quello che si sapeva è reso ufficiale dallo stesso Paolo Calcinaro, per due settimane ancora sindaco di Fermo, poi solo assessore regionale alla Sanità delle Marche.
“Qualcuno dice che mi devo sbrigare perché non posso ricoprire i due incarichi, poi mi dicono anche che se faccio un Consiglio ad hoc per la decadenza spreco soldi per la comunità. Così abbiamo deciso di metterlo insieme a un altro Consiglio” prosegue.
Il più votato consigliere regionale delle Marche, primato poi con la Sanità dal governatore Acquaroli, è determinato ma anche amareggiato per gli attacchi social ricevuto nelle ultime settimane: “La rinuncia al ruolo di sindaco riguarda tutti gli amministratori eletti, sia di centrodestra che di centrosinistra. Ma il caso è solo per Fermo, perché solo lì si tira fuori certa cattiveria”.
Tra poco, quindi, testa a pieno servizio sulla sanità. Che già riempie le sue giornate e pensieri. Soprattutto per la questione liste di attesa: “Da Ascoli e San Benedetto è arrivato un segnale, che non è risolutivo, questo va detto per chiarezza e onestà intellettuale poiché c'è un muro da scalare alto e preoccupante. Tuttavia può essere una delle azioni che aiutano da una parte a diminuire le attese e a dare un segno importante che la sanità pubblica si può modellare andando incontro al cittadino”.
La scelta nel Piceno è di aprire gli ambulatori dei due ospedali anche la domenica per ridurre le liste di attesa. “Ci saranno anche altre azioni per controllare la razionalizzazione delle prese in carico ospedaliere se i posti vuoto per pieno riservati sono giusti o se sono sovrabbondanti. - ha aggiunto Calcinaro - Poi ci sarà il sistema delle case di comunità e degli ospedali di comunità, che se riusciremo a farli entrare bene in funzione da qui a fine 2026 si potrà avere una risposta più sistematica”.
