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Bye bye maggioranza: Nicola Lucci se ne va e fonda 'Orizzonte nuovo'. "A Fermo devono tornare i partiti"

30 Maggio 2025

FERMO – Il consigliere comunale Nicola Lucci, 40enne agronomo, non parla spesso, ma in questo ‘caos politico di Fermo’ ha voluto chiarire alcuni aspetti a cominciare dopo aver chiarito che esce dalla maggioranza Calcinaro.

“Mi era stato promosso un assessorato dopo l’elezione, quello alla manutenzione. Ma non aveva senso, considerando che era una macchina senza personale. Da qui ho preferito proseguire come consigliere comunale semplice”.

Ma Lucci non è uno da compromessi, nemmeno all’inizio. “Nel corso del quinquennio Calcinaro sono stato cacciato dalla maggioranza per due volte. La prima sulla Casina delle Rose, dopo che avevo votato a favore in consiglio esco con un articolo critico sulla linea scelta, chiedevo di provare a intercettare fondi per un’azione pubblica”. C’è stato poi un riavvicinamento fin all’affaire Gobetti. “Prendo posizione sul patrocinio e vengo di nuovo cacciato dalla maggioranza, niente chat e niente riunioni”.

Ancora di più, da quel momento il voto è diventato personale sui singoli punti “per il bene della città e in rispetto dei miei 130 elettori”. Riconosce all’era Calcinaro buone azioni: “Tanti soldi come capoluogo di provincia, ma poi sui grandi temi territoriali si è inciso poco”. E li snocciola. “Parto dello spostamento dell’ospedale, il futuro del Murri. Ho chiesto di creare un team e di decidere cosa fare di questa grande struttura, coinvolgendo anche la minoranza. Ma niente”.

E poi le infrastrutture: “Mai una vera discussione su A14 e ferrovia. E pure la nuova bretella, che nasce già monca. Possibile non programmare al meglio? Capisco che no sia facile, ma è politica”.

Lucci ha però guidato la commissione Sanità, solo sulla carta potente essendo in realtà ‘facoltativa’. “Sull’emodinamica sono soddisfatto, abbiamo saputo fare quadrato. Ma ora sono preoccupato per l’arrivo del robot, in ritardo. E poi Campiglione con l’ospedale che non aprirà prima del 2026. È il caso di programmare e concertare? Il sindaco su questo è stato poco incisivo”.

Arriva poi all’IVG. “Personalmente ritengono che sia mancata una linea in maggioranza, il sindaco non ha tenuto le redini. Magari potevamo discutere la mozione in commissione Sanità e arrivare in Consiglio preparati. ‘La città che vogliamo’ ha fatto una forzatura, è evidente. Io sono rimasto per discutere contro posizioni contra legem, come quella di evitare l’ingresso delle associazioni nei consultori. Prima del voto sono uscito e rivendico la mia mossa”.

Di fronte a questo quadro Lucci comunica la sua uscita dalla maggioranza, che ora è davvero traballante, e l’ingresso nel gruppo misto. “Sono indipendente, eserciterò il mio percorso in maniera seria e per il bene della città. Una scelta che nasce dal fatto che ho creato un piccolo gruppo di amici, ‘Orizzonte comune’, che non vuole essere un partito, e insieme stiamo decidendo una strategia. Un luogo per me di confronto” precisa.

Mette le mani avanti: “Non mi interessano le Regionali, che invece stanno bloccando l’attività cittadina”. Lucci crede nei partiti, “è ora che riprendano un ruolo nel capoluogo, serve la filiera istituzionale”, e per questo non basta con il civismo “che rende la città terra di conquista”. Non è questione di colore, ma serve una connotazione per Lucci. “Poi i civici ci saranno sempre e porteranno un’aggiunta”.

Perché uscire ora? “La maggioranza perde pezzi, che stavo a fare io? Non volevo fare confusione, ma ora non ha più senso rimanere dentro. Risponderò alla mia coscienza per ogni voto. La mia figura in maggioranza non aveva più senso”. E quindi, proprio ora che la maggioranza vira verso destra, Lucci se ne va: “Non è questione di idee, questo è un gruppo non coeso. Poi io rimango con i miei ideali e convinzioni. E su quelli voterò”.

Raffaele Vitali - via Leopardi 10 - 61121 Pesaro (PU) - Cod.Fisc VTLRFL77B02L500Y - Testata giornalistica, aut. Trib.Fermo n.04/2010 del 05/08/2010
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