COMUNANZA – La fumata bianca è arrivata alle 3.30. luli spente fuori dal Mimit, non dentro le stanze dove si discuteva il caso Beko. Dopo dodici ore di trattativa, l'intesa tra azienda, sindacati e ministero. Ora manca solo la firma dei lavoratori che si riuniranno in assemblea entro venerdì per firmare, si spera, lunedì al Mimit l’accordo finale.
I punti salienti sono: non ci sarà alcun licenziamento unilaterale, ma le uscite degli esuberi individuati avverranno solo dietro incentivi, fino a un massimo di 90mila euro a seconda dell'età anagrafica dei lavoratori che ne vorranno usufruire.
L’accordo sarebbe anche accompagnato dall'utilizzo del contratto di solidarietà dal momento della sottoscrizione al 31 dicembre 2027. Quindi, come chiedevano i sindacati, saranno utilizzati solo strumenti conservativi per quel che riguarda l'uso degli ammortizzatori sociali. Infatti, ci saranno anche percorsi di pre-pensionamenti per un massimo di quattro anni.
Nelle Marche, dove si è speso in prima persona il presidente Acquaroli, a Fabriano gli esuberi si attesterebbero fino a un numero massimo di 193 unità tra staff, impiegati, quadri, dirigenti e il centro Sviluppo e Ricerca, e sarebbero gestiti con gli strumenti classici (uscite incentivate e contratti di solidarietà). A questi si sommano i 64 esuberi (sempre fino a un numero massimo) tra gli operai dello stabilimento di Melano di Fabriano che resta il polo di produzione dei piani cottura per tutta la regione Emea e dove saranno effettuati nei prossimi tre anni oltre 60 milioni di euro di investimenti.
Per Comunanza, gli esuberi individuati sarebbero fino a un massimo di 80 lavoratori, e il sito non solo non sarà dimesso a fine anno, ma nel giro di qualche mese, vedrà l'assegnazione di un nuovo prodotto di alta gamma.