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Basket serie A. Pesaro si addormenta nel terzo quarto, Buscaglia va in confusione e Trento vince. Galbiati: "Cinciarini vi darà una mano"

10 Dicembre 2023

PESARO – Break e contro break, quando gioca la Carpegna Prosciutto Pesaro ormai è una certezza. Il problema, però, è che il break più lungo e vincente (74-87 il finale) lo mette a segno la Dolomiti Energia Trento. E lo fa nel quarto spesso decisivo nella pallacanestro, il terzo. Lo fa grazie anche a coach Buscaglia che con le sue scelte non raccoglie il buono visto nel secondo periodo, soprattutto da parte di McCallum.

Il play con il destino segnato da una bocciatura tecnica del suo coach e dall’arrivo di Andrea Cinciarini, che ha seguito la partita seduto due metri dietro i compagni, stava giocando decisamente bene. Punti e soprattutto penetra e scarica puntuali, come quello che ha permesso a Tambone di entrare in partita e segnare il 30-24. Come premio il play americano viene messo in panchina, mancava poco più di un minuto, e lasciato a congelarsi tutto il terzo quarto, il più brutto da un punto di vista difensivo.

Nel terzo periodo si attiva Graziulis, stella di Trento che non aveva mai segnato, ma soprattutto spopolano da tre i due piccoli, Hubb e Baldwin che son bravi ad attaccare Totè, che finisce quasi sempre sulle loro tracce a causa dei continui cambi che il sistema Buscaglia prevede (43-61 al 28' dopo un break di 13 a zero per i trentini).

Giocando senza McCallum, il coach spreme dal punto di vista di playmaking Tambone, che poi per segnare deve inventare qualcosa, quasi sempre al termine dei 24 secondi.  Che i cambi difensivi, anche quando si gioca a zona non funzionino lo conferma anche l’appoggio di Cook Jr, una montagna di muscoli, che si ritrova a due metri dal ferro marcato da Bamforth.

La guardia americana, che in attacco fino al quarto periodo quando si anima Visconti è il più continuo, ha dei flash di classe incredibile ma non trova aiuto dai lunghi, molto imprecisi sotto canestro, in particolare Totè che è in una di quelle giornate storte in cui i suoi appoggi finiscono tutti sul secondo ferro. Peccato, perché ancora una volta la Carpegna Prosciutto ha dimostrato di avere carattere, solo che dopo due cose buone si ferma sempre ad ammirarsi e gli avversari, che hanno roster molto lunghi ne approfittano.

Cinciarini, in tuta rossa, ha osservato tutto, ha di certo capito il potenziale sul pick&roll di Totè e la solidità di Mockevicius da fermo, ma avrà anche notato che Bluiett è fuori dai giochi e Ford un corpo estraneo (6 punti in due per l'ala titolare e il 4 che ha perso il posto a favore di Mazzola). Due americani Pesaro non li può regalare agli avversari ad ogni partita. E se poi nel giorno in cui il più discusso funziona ci pensa il coach a mandarlo fuori giri, vincere diventa impossibile.

Anche se Mazzola segna otto punti di fila in un minuto e nel quarto periodo regala l’ultima illusione (63-72 al 36’). Che tale rimane soprattutto quando Baldwin chiude il match dopo aver rubato palla e aver schiacciato, staccando da due metri dal ferro, con tanto di urlo che fa innervosire Tambone e anima una partita che aveva bisogno solo della sirena finale. E che invece si chiude con due tecnici, un antisportivo e tanti fischi.

“Ottima vittoria, è difficile farlo qua e ora aggiungeranno Cinciarini che darà una grande mano a Pesaro” commenta a caldo il coach di Trento Galbiati, lasciando qualche speranza in più nei 5mila tifosi pesaresi che cominciano a preoccuparsi per i risultati dagli altri campi, vedi Treviso che espugna Cremona.

Raffaele Vitali

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