
CREMONA – Strana partita quella tra Juvi Cremona e Victoria Libertas, non è facile giocare contro il sistema di coach Bechi. Cremona ha un obiettivo, tirare dopo un paio di passaggi, a volte anche dopo il primo. Ma non tiri improvvisati, sono schemi costruiti. Pesaro fatica a leggere le azioni e ne approfitta Allinei, che piedi a terra è micidiale dalla lunga distanza.
All’italiano, che durerà solo un quarto, si aggiunge, minuto dopo minuto, la capacità offensiva di Garrett. La VL, nonostante percentuali imbarazzanti e un solo fallo commesso fino a pochi secondi dalla fine del quarto, esta incredibilmente in partita, risorgendo dal 19-8. Cremona, priva del veregrense Vecchiola, in quel momento stava dando spettacolo, ritmo forsennato e lucidità. Leka ha scommesso sul fatto che non sarebbe durata e ha avuto ragione.
La sua prima mossa è il 4 tattico, ha giocato a lungo con Maretto e Bertini da finto lungo, alternandoli a Bucarelli. In questo modo ha costretto Bortolin e Barbante, altro prodotto del basket fermano, a uscire dall’area, che si è così aperta per le giocate di Miniotas e le penetrazioni dei piccoli.
Pesaro ha trovato protagonisti in ogni quarto. Nel primo si è visto il miglior Quirino De Laurentiis, che ha fatto molto bene anche nell’ultimo periodo, quando Leka lo ha schierato insieme con Miniotas, aumentando tonnellaggio e difesa.
Nel secondo il lampo decisivo è stato quello di Maretto che sul -9 (39-30 per la Juvi) ha segnato una tripla da palleggio che ha piegato le gambe di coach Bechi. Anche perché l’azione dopo segna in pentrazione. Cremona, di fondo, si spegne sul 44-38. Da quel momento, Pesaro mette la freccia con un break a cavallo di quarti di 15 a 0.
Nel terzo periodo, quando la Juvi torna a crederci (54-57), è ancora Maretto a prendersi la responsabilità, con un piccolo aiuto che arriva da Trucchetti, tripla senza paura che spegne la verve di Panni, incredibile lottatore a diposizione di Bechi.
Nell’ultimo quarto è difficile trovare un protagonista. Perché Leka ruota al meglio i suoi. La prestazione meno brillante di Bucarelli non lascia strascichi, perché poi il capitano due giocate buone le fa. Come le fa sempre Miniotas, che se prende palla sulla lunetta diventa il centro boa che tutto può creare. Vedi lo schiaccione a due mani di Bertini che si invola sulla linea di fondo.
Il sistema Bechi frana negli ultimi due quarti, vuoi per le gambe che corrono meno, vuoi perché Pesaro ha trovato le contromisure difensive, grazie ai due finti 4, e soprattutto ha raddrizzato la mano da fuori e in quel pitturato che è sempre più zona biancorossa.
Risultato finale: Pesaro vince 75-95, domina a rimbalzo, 31 a 40, e per una settimana si gode il primo posto solitario in classifica. Non accadeva da tempo, ma mai come questa volta è meritato.
Raffaele Vitali
