PESARO - Ha impiegato quasi 40 anni Mestre a tornare in serie A e ora non ha intenzione di lasciarla tanto presto. E infatti, ha vinto tre delle prime cinque partite giocate, superando tra l’altro la neo promossa Ruvo di Puglia, buon segno per coach Mattia Ferrari.
Pesaro, da par suo, ha ambizioni diverse e dopo la pria partita in cui soprattutto i giovani hanno pagato lo scotto dell’astronave ha mostrato di saper fare canestro e soprattutto di saper soffrire. Il tutto senza la sua ‘stella’ il play Felder che se non ci saranno intoppi rientrerà nel big match del 26 ottobre a Rimini.
“Siamo in un buon momento, veniamo da quattro vittorie ma contro Mestre sarà una partita impegnativa. Se non saremo concentrati per 40 minuti, sarà difficile regalare un’altra bella domenica al nostro pubblico” commenta coach Leka.
Mestre si sta preparando al meglio: “Un palazzo infuocato, una squadra che ambisce al salto di categoria e per noi un’altra big dopo Rimini con cui provare a vincere” riprende il vice allenatore Marco Rampado. “Pesaro arriva con grande energia e spinta emotiva. Toccherà a noi provare a fermare la loro fiducia, giocando una partita con pochi errori difensivi e tenendo i nervi saldi per resistere al loro fattore campo”. Qualcosa in più potrà dare il bulgaro Alipiev, dopo l’esordio sottotono a Rimini, tre punti in venti minuti.
Pesaro parte dalle sue certezze, Tambone, Bucarelli e l’intelligenza cestistica di Miniotas e la verve dei giovani, che partita dopo partita troveranno un equilibrio tra tecnica ed esuberanza, sapendo leggere al meglio l’avversario che hanno davanti. Anche in fase difensiva. Palla a due alle 18.