FERMO – Il mondo del centrodestra non si scompone: Base Popolare è con noi. Che poi qualcuno se ne sia andato, a cominciare dal sangiorgese Stefano Cencetti, poco male.
I numeri, stando al segretario Rimondo Orsetti, sono chiari: dei 400 iscritti ne sono rimasti 350, dei 40 dirigenti del direttivo ne erano restati 31 e i quattro dimissionari lo avevano fatto perché la scelta di Acquaroli è avvenuta troppo in ritardo.
Nessun timore di ‘contare meno’, anzi. Per il partito di Gian Mario Spacca è il momento di rilanciare. E di provare a coinvolgere nel percorso quantomeno Forza Italia. “Base Popolare guarda alle politiche del 2027 per la costruzione della versione italiana del Ppe (Partito Popolare Europeo)”. Le Regionali potrebbero essere la prova generale.
Forza Italia è il macro obiettivo, ma la speranza è di coinvolgere, per evitare così di cannibalizzarsi, anche Udc e Noi Moderati, perlomeno nel 2027. “Condividiamo gli stessi valori e penso che collaborando si possa arrivare a fare una lista insieme” aggiunge Orsetti affiancato dalla vice segretaria Paola Giorgi.
“Ora i territori devono diventare protagonisti, l’indirizzo politico è stato dato. Dobbiamo lavorare per il recupero dei valori del popolarismo democratico cristiano e riformista, della dottrina sociale della Chiesa”. Valori che Base Popolare ha trovato nel programma di Francesco Acquaroli, “un programma che si è detto disponibile ad arricchirlo, diversamente da Ricci, che abbiamo incontrato e si è mostrato arrogante”.
Se andrà in porto l’operazione lista unica, quantomeno con gli azzurri che ambiscono a diventare la seconda forza della coalizione lasciando dietro la Lega, potrebbero aprirsi soluzioni interessanti a partire dal Fermano.
La dicitura PPE, infatti, potrebbe, secondo diversi esponenti di Base Popolare, stimolare il sindaco di Fermo, Paolo Calcinaro, che è il pezzo privilegiato di un ‘elezioni mercato’ che lo vede spesso sulla bocca dei responsabili dei vari partiti di centrodestra.
Gli è sato chiesto anche di candidarsi con Fratelli d’Italia, ma per uno che da dieci anni si forgia della dicitura di civico sarebbe indigeribile e lontano dalla coerenza che con determinazione difende. Diverso il discorso per un partito moderato, quel famoso centro che a volte sbanda a destra e altre a sinistra.
Una proposta di candidatura che nel caso spetterebbe a Jessica Marcozzi, che guida Forza Italia nelle Marche con l’onorevole Battistoni, e che fino a oggi non è riuscita a convincere il suo responsabile provinciale fermano, Lorenzo Giacobbi, sulla bontà dell’operazione Calcinaro.
C’è però anche una alternativa valida in casa Base Popolare, ed è il dottor Lorenzo Morresi. Che piace anche agli azzurri. Il dermatologo, che ha una chiara matrice politica di centrodestra, potrebbe convogliare su di sé anche una fetta di voti di estimatori di area politica differente. Ma è una candiatura che deve unire, in primis i pezzi 'da 90' di Forza Italia come il sindaco di Servigliano Rotoni, altrimenti il dottore non sarà mai della partita.
Si vedrà, prima va definito il percorso macro di Base Popolare e capire se correrà da sola o con Forza Italia ridando vita a quel Partito Popolare in stila Casa delle Libertà di berlusconiana memoria.