FERMO – Se Maometto non va alla montagna… La preside della scuola Leonardo Da Vinci, Marinella Corallini, ci prova con un protocollo, firmato dal Comune di Fermo, per far sì che si investa finalmente sul parco della Mentuccia.
Le classi seconde della scuola hanno lavorato su quello che vorrebbero vedere realizzato. Per questo in una conferenza stampa con 120 persone collegate, la preside ha voluto presentare il progetto che possa diventare parte della prossima campagna elettorale. Ma non solo, visto che il primo risultato lo ha già ottenuto: 50mila euro che il comune inserirà nella prossima variazione di bilancio prevista per luglio.
“Noi ci teniamo a questo parco. Il nostro progetto è da anni che vogliamo realizzarlo. La scuola che immaginiamo deve essere aperta e così abbiamo inserito nel piano dell’offerta formativa lo sviluppo dell’area. Lo abbiamo fatto con i ragazzi della seconda per poter vedere nel terzo anno l’avvio del progetto frutto di architetti, ingegneri e fantasisti”.
La preside Corallini, dopo 42 anni di servizio nella scuola, a poche settimane dalla pensione, si sente ancora giovane e fresca come i suoi alunni: “Sindaco, questo recupero è fondamentale. Lo vuole la città, lo sognano i ragazzi. Dal primo settembre dovremo avere spazi per garantire la miglior sicurezza didattica. Il parco può essere ambiente di educazione alla lettura, all’arte e all’ambientale. Uno spazio che oggi ci serve proprio”.
Il sindaco ascolta e resta collegato per oltre un’ora, a dimostrazione che l’attenzione non manca. Sol che la preside dovrà rivedere il timing di realizzazione. E infatti il protocollo viene modificato in diretta e recita “entro la data del 30 di ottobre, verranno definite le risorse necessarie e i finanziamenti per realizzare degli interventi necessari al ripristino degli spazi esterni”.
Ma a garanzia della buona volontà, il primo cittadino aggiunge: “So che il parco deve trovare una sua caratterizzazione. Il Covid ci dà una possibilità, farlo crescere come scuola aperta, con aule all’aria aperta. Chiarisco subito che oggi, primo giugno, non abbiamo la minima idea di come sarà a ripresa della scuola. Intanto stanziamo 50mila euro per iniziare il percorso”.
Ma cosa prevede il percorso? Lo spiegano gli alunni ‘vincitori’ della prova progettuale che hanno vissuto partendo dal titolo ‘Riappropriamoci del parco della Mentuccia’. “Alunni suddivisi in gruppi, coordinati dai vari docenti, hanno visitato il parco, hanno effettuato interviste, si sono documentati per capire come fosse nel passato, ascoltare i consigli. Poi in classe il lavoro che ha portato a dei modellini, con tanto di relazioni tecniche. Alla fine è uscito, dalla commissione tecnica, un progetto che diventerà esecutivo entro il 15 luglio, secondo il protocollo” spiega una delle docenti che ha accompagnato gli alunni in questi mesi.
Quello che spicca è la concretezza delle idee dei baby architetti. Nessun volo pindarico ma come linea guida quella che dovrebbero seguire anche i grandi: il recupero dell’esistente. “Primo obiettivo era renderlo speciale. Siamo partiti dal campo polivalente e abbiamo preso l’arte come tema del progetto. Aree per pattinare, andare con lo skateboard, e tanti colori, a cominciare dalle strutture in legno presenti. Poi aree giochi collegate con castelli e altalene. Prevista anche un’area cani. Ci piacerebbe avere nel parco sculture o pannelli di autori famosi da poter leggere e ammirare. E poi panche e tavoli, spazi per libri e giochi in scatola dove scambiare i volumi, chi ne prende uno ne può lasciare un altro. Certo – ammettono - sono necessari interventi strutturali, dai canali di scolo a un parcheggio, ma è tutto fattibile”.
Così sarà, se il Comune deciderà di rendere il polmone un luogo vissuto. “Il progetto è fattibile, con i 50mila euro riusciremo a coprire i costi del progetto che è concentrato sugli allestimenti del parco, sull’utilizzo dell’esistente usando anche materiali riciclabili” ribadisce l’assessore Ingrid Luciani affiancata dal collega Alberto Scarfini.
Per la presidente il progetto non vuole essere il testamento, ma il progetto del futuro. Senza Covid sarebbe andato in porto già in primavera, con le ‘aule naturali’ pronte per settembre, ora non può che sperare di essere chiamata, realisticamente nel 2021, dal suo successore per il taglio del nastro. “Sostituire la vostra preside non sarà facile, per dinamismo e professionalità. Cara preside, mi mancherai” conclude Calcinaro.
@raffaelevitali