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"Avevo una cassetta degli attrezzi e tante idee". Addio a De Angelis, il piccolo imprenditore diventato capitano d'industria

6 Dicembre 2022

di Raffaele Vitali

FERMO/PORTO SANT’ELPIDIO – Si guarda sempre lontano quando si cercano esempi positivi. Lo sguardo è sempre rivolto verso l’America e i suoi 'self made man'. Ma in realtà c’è tanto vicino a noi e spesso ce ne accorgiamo quando qualcosa lo perdiamo. È il caso di Mauro De Angelis, che se è andato questa mattina a 75 anni.

Per tutti era l’uomo dell’Ecoelpidiense, ma in realtà era molto di più. E lo era diventato partendo dal basso. “Avevo una cassetta degli attrezzi e tante idee” ricordava sempre. Quella cassetta la prese in mano a 24 anni per dare vita a una piccola azienda di costruzione e gestione di impianti di depurazione. L’Idropompe era il suo gioiellino, il suo luogo sicuro, quello da cui tutto è partito.

Da quel giorno ha costruito una realtà imprenditoriale con più di cento dipendenti, espandendo le sue attività anche fuori provincia e regione. Questo grazie a un fatto, De Angelis aveva inventiva e soprattutto un valore aggiunto: famiglia e collaboratori.

“Solo che – raccontano con le lacrime agli occhi i figli - se ne è andato troppo presto, aveva tante idee. Ogni giorno, nonostante il dolore per la malattia, continuava a spiegarcele. Non chiedeva tanto, solo qualche altro anno”.

E così, il capitano d’impresa, l’uomo delle decisioni ponderate e vincenti, questa volta non ha avuto voce sul suo destino. Ha lottato contro una breve e violenta malattia, ma fino all’ultimo è rimasto attaccato alla vita. che per lui significava tante cose: famiglia, lavoro, volontariato. Ci ha provato, ha bussato alle porte dei migliori medici, ha tentato le cure possibili. Ma alla fine il male ha vinto. Ma solo questa partita.

“Quel che è certo – proseguono i figli Andrea, Francesco, Alessandro e Federica – è che il suo esempio sarà la nostra forza e guida. Ci ha insegnato tanto, ci avrebbe dovuto insegnare ancora di più. Ma ci impegneremo per renderlo orgoglioso, come lui lo è stato per tutti noi ogni giorno”.

Al suo fianco, da sempre, la moglie Rita con cui ha costruito una grande famiglia. I figli ha saputo coinvolgerli, senza mai frenare le caratteristiche di ognuno, il più piccolo è architetto, nelle aziende di famiglia.

È stato ricoverato nel reparto di Medicina dell’ospedale Murri di Fermo dove è stato seguito con grande professionalità e umanità. “Siamo rimasti colpiti, troppo spesso della sanità parliamo solo coni numeri, ma ci sono grandi uomini e donne all’interno” aggiungono. Gli ultimi giorni li ha passati a casa, circondato dall’affetto dei suoi cari, in testa la sorella Maura.

“Aveva una grande sensibilità per l’ambiente e la sua intelligenza, che era inventiva, è stato il valore aggiunto delle aziende, come l’Idropompe e l’Ecoelpidiense che hanno come prerogativa, nel loro servizio proprio la tutela della natura” commentano gli amici e colleghi.

Il suo legame forte con il territorio lo ha visto impegnato anche in politica. Consigliere comunale a Fermo per due mandati, aveva nel centro sociale Lido-San Michele un punto di riferimento. Perché questo era Mauro De Angelis, un capitano d’impresa che non si è mai allontanato dalle sue origini.

Era l’uomo delle partite a carte al circolo, era il cuoco sopraffino che si metteva alla griglia o ai fornelli per preparare il suo amato pesce, che sapeva scegliere alla perfezione. Era quello che da un ammasso di ferro era in grado di costruire una carrozza per il carnevale, stupendo tutti. Era quello che fino a un paio d’anni fa prendeva la bicicletta e a 70 anni percorreva centinaia di chilometri con gli amici, dormendo dove capitava.

Era un uomo umile, che non ostentava ma dava senza chiedere nulla in cambio se non correttezza e onestà. Era quello che sognava, ma ora starà agli eredi completare l’opera, recuperare quel buco nero che è l’ex Fim a Porto Sant’Elpidio, che tanta amarezza gli ha lasciato ma per cui ci ha sempre messo la faccia, non rinunciando anche a confronti pubblici con chi più si altri lo attaccava personalmente.

Era quello che non temeva il confronto, anzi lo cercava convinto che solo dialogando si raggiungono i traguardi migliori.

Questo era Mauro De Angelis, uno che solo il tumore poteva fermare, ma neppure il male più misterioso ne ha fiaccato la voglia di vivere che fino all’ultimo lo ha spinto a provare ad alzarsi, a cercare di mangiare, a parlare con i suoi cari.

Il funerale dell’imprenditore si terrà domani, 7 dicembre, alle 15 nella chiesa di San Norberto di Lido di Fermo.

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Raffaele Vitali - via Leopardi 10 - 61121 Pesaro (PU) - Cod.Fisc VTLRFL77B02L500Y - Testata giornalistica, aut. Trib.Fermo n.04/2010 del 05/08/2010
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