CIVITANOVA MARCHE - Nei giorni scorsi l'Arpam ha diffuso la "Relazione annuale sulle acque di balneazione 2025" in cui vengono sintetizzati i risultati di monitoraggio nel quadriennio 2022-2025 affemrnado che Il 96 per cento dei tratti testati è "eccellente", garanzia di balneazione sicura ed elevata tutela ambientale. In particolare, per quanto riguarda la costa, si evidenziava che solo nella zona sud della foce del Potenza, a Porto Recanati, e in quella del Musone a Numana sarebbero sotto la sufficienza dei valori.
Sul punto però il Comitato Basso Bacino del Chienti, rappresentato dal medico Paolo Maria Squadroni e da Domenico Bevilacqua, che da tempo conducono una battaglia per allargare l'orizzonte degli accertamenti e affinché anche sul piano giudiziario si possa fa luce su alcuni fatti avvenuti in passato, chiedono una maggiore attenzione.
"Vogliamo far presente, onde scongiurare slanci trionfalistici che si prestino a strumentalizzazioni di vario tipo, soprattutto politiche, che quella condotta è stata un’analisi di tipo microbiologico, volta ad analizzare la presenza di Escherichia coli ed Enterococchi intestinali e solo nelle acque di superficie, e non di tipo chimico-fisico, in grado di identificare sostanze contaminanti, presenti specialmente sul fondo. - scrivono in una nota - Ci riferiamo, ovviamente, alla situazione della vasta area marina (1.200 ettari) prospiciente la foce del fiume Chienti, terminale dove convergono le sostanze inquinanti presenti nell’area del Basso Bacino del Chienti, di cui abbiamo ampiamente parlato nei comunicati stampa da noi redatti in precedenza".
L'invito alle istituzioni, senza essere tacciati di disfattismo o peggio di terrorismo mediatico, è che "si adoperino perché il problema della bonifica del Basso Bacino del Chienti trovi l’approdo più razionale e rapido, espressamente previsto dalle normative vigenti, cioè quello della Conferenza dei Servizi tra i cinque Comuni dell’area, le rispettive Province e la Regione Marche, soggetti obbligati alla bonifica".
