
di Raffaele Vitali
FERMO – Un passaggio di testimone importante, dopo i due mandati da presidente del conservatorio Pergolesi di Igor Giostra. “Ho vissuto un periodo complesso, dove abbiamo navigato in acque tempestose. Abbiamo superato malignità gratuite, attacchi ingiustificati, da soggetti neppure minimamente qualificati. Questo - racconta Giostra, affiancato dal direttore Di Egidio e dal neo presidente Francesco Trasatti - ci ha permesso di affrontare percorsi di controllo e verifica, abbiamo fatto dei check diventai utili. Abbiamo vissuto una esperienza didattica e di confronto con le istituzioni. Siamo entrati sempre più sul territorio, aumentando le collaborazioni con istituzioni, teatri e realtà internazionali”.
IL SALUTO DI GIOSTRA
Anni di lavori all’interno della struttura, con un piano fiati recuperato e l’upgrade che ci ha fatto diventare università a tutto tondo, “fattore che ci ha allontanato dalla Provincia, come ente di riferimento. Il personale del Conservatorio ha saputo cambiare marcia, abbiamo in questa struttura delle grandi professionalità” prosegue Giostra che ha vissuto la direzione di Verzina e poi quella di Piero Di Egidio, “che ha grandi competenze”.
Per Giostra anni di crescita nel settore musicale, sua grande passione, grazie alla vicinanza di docenti di grandi capacità, alcuni di caratura internazionale. “Si può solo migliorare, la musica è un’arma sociale ed è un volano per l’economia, cosa spesso sottovalutata. L’Italia, non dimentichiamo, è patrimonio Unesco per il canto lirico e presto speriamo lo sarà con i teatri storici, che hanno nelle Marche la regione modello. E nel teatro dell’Aquila un unicum che si può vivere al meglio solo salendo sul palco dove si può ammirare qualcosa di unico” ribadisce Giostra.
Lascia un conservatorio che ha bisogno di risorse per cambiare gli infissi e migliorarlo in alcuni servizi. “Ho iniziato con un pavimento che si apriva sotto uno studente, ma poi ho vissuto anni di crescita e serenità, sempre affrontando difficoltà che mi hanno permesso di vivere relazioni umane importante. Ho avuto un grande riconoscimento personale” conclude commuovendosi mentre passa il bastone del comando.
“Questa è una successione che dal punto di vista personale mi gratifica. Trasatti ha cultura musicale, che non è necessaria ma utile, e competenze personali. Ha un profilo alto dal lato umano ed etico. Saprà far fronte a problemi e ostacoli che nel cammino ci saranno e saprà aiutare a progredire il presidente, avendo conoscenza e relazioni importanti dal comune alla Regione fino al Ministero. È per me il miglior successore” conclude Giostra.
LA VISIONE DEL DIRETTORE
Il 10 ottobre 1986 Di Egidio è entrato in un conservatorio. “Da vecchia gloria del settore, ribadiscono che i direttori passano, i direttori amministrativi restano. E questo vale per i presidenti. Sono qui da due anni, il Cda è cambiato, Giostra no. È stato un presidente che ha amato questa istituzione, si è messo a servizio”.
Il decreto di nomina era atteso, non era certo che arrivasse prima di Natale, invece dal 19 dicembre Trasatti è presidente: “Lo attende già il bilancio” sorride Di Egidio, il non marchigiano che da alcuni mesi vive a Fermo. “Non vivo la politica, per me il conservatorio è indipendente. 45 minuti fa mi ha chiamato l’assessora Lanzidei che non poteva partecipare, noi abbiamo mandato l’invito solo ieri. Accolgo Trasatti, che ho conosciuto come artista. So che porta forza e conoscenza degli stakeholders del territorio”.


Sarà Trasatti a seguire l’inaugurazione dell’anno accademico in grande stile del primo febbraio “in cui si esibiranno allievi e colleghi di grandissima qualità”. Più presenza social e più presenza sui giornali per raccontare le attività del Pergolesi, che dovrà intercettare finanziamenti.
Come si è arrivati a Trasatti lo spiega proprio il direttore. “C’è un avviso pubblico, il consiglio accademico, di cui il direttore fa parte insieme con altri otto, ha votato la terna tra cui poi il ministero ha scelto il presidente.
LA VISIONE DI TRASATTI
“Qualche giorno fa ho ritrovato una foto in cui suonavo il piano al circolo cittadino. Ho pensato come la vita sappia sorprenderci. Il pensiero va, oltre che a Igor con cui ho visto nascere la rete Lirica, agli altri presidenti, come Carlo Verducci e Nella Brambatti”.
Entra in punta di piedi, vuole ascoltare, capire e diventare utile portando il suo apporto. “La prima parola che voglio usare è territorio. Il conservatorio deve essere un riferimento non solo di Fermo. lo voglio sempre più all’interno della cultura dei cittadini, che non devono dimenticare la fortuna di avere una istituzione così prestigiosa qui. La seconda parola è lavoro, sono consulente del lavoro e ho fatto l’attore per anni. se qui si parla di alta formazione, chi studia lo fa peer far diventare una passione il suo lavoro”.
E questo Trasatti lo sa bene, che come attore ha vissuto prima di abbracciare la politica. “Con arte e musica si posson e devono costruire occasioni di performance legate alla speranza di trasformare il percorso artistico in un lavoro”. Come farlo presto lo si capirà.
Aggiunge poi altre due parole: la prima è coerenza. “Mi sono mosso tra attività artistica e amministrativa, ma il mio saltare da una tournée a un consiglio comunale ha sempre mantenuto la coerenza legata al mondo dell’impresa culturale e creativa. Spero che sia stato un elemento di valutazione apprezzato. Sono felice che il consiglio accademico abbia dato un voto unanime sulla mia persona”. L’ultima parola è stile. “La forma non è secondaria. Capisco il cicalio politico, ma la mia barra è dritta sul futuro del conservatorio. Serietà è quello che garantisco”.
Da Comune e Regione non teme ‘sgambetti’ politici: “Nei miei tredici anni di attività amministrativa ho dimostrato una totale capacità di interlocuzione, con qualsiasi mondo politico, pur mantenendo schiena dritta di fronte alle mie idee e i miei valori. Per me più si è saldi e aperti, più hai modo di interloquire con chiunque. Qui si parla di servizi alla città, mai come in questo momento è lavorare insieme per il Pergolesi” la conclusione determinata quanto costruttiva del neo presidente.
