
VERONA – Alla fine della partita persa, male, dalla Yuasa Battery a Verona, resta un solo appiglio: ma se quel primo set, che la squadra di coach Ortenzi conduceva 12-16, fosse finito nelle Marche? Domanda che non ha una risposta, perché Verona in pochi minuti ha digerito il pranzo di Natale e ha schiacciato gli ospiti chiudendo sul 25-21 il primo set. Che resterà l’unico equilibrato della partita. Perché da quel momento Grottazzolina scopare dal campo.
Trascinati da 4332 spettatori, dato che deve far riflettere il popolo fermano marchigiano, visto che in media ci sono mille persone al PalaSavelli, Verona ha preso il volo. Del resto, di fronte non solo aveva l’ultima in classifica, ma una squadra priva di Petkovic, Tatarov e all’ultimo momento anche del libero Marchisio. È stata così l’occasione per capitan Vecchi di giocare tre set, purtroppo non con l’esito sperato.
Non ha funzionato nulla, di certo non l’asse alzatore – centrali, visto che tra Stankovic, Pelacani e Petkov hanno messo a terra dieci palloni. Ma è sempre la ricezione il tallone di Achille che poi non mette Falaschi in condizione di incidere come dovrebbe o saprebbe.
La partita alla fine dura meno del nuovo film di Zalone, (73 minuti contro 90 del campione di incassi) con Grottazzolina che ha sbagliato poco in battuta, perché la palla era quasi sempre nelle mani di Verona. E considerando l’unico ace, si capisce anche che nessuno ha forzato.
Un ko da digerire in fretta, anche perché domenica 4 gennaio al PalaSavelli, che si spera risponda con numeri degni della Superlega, arriva Cisterna nella gara da ‘dentro o fuori’: perché se Grottazzolina perderà, la retrocessione sarà quasi certa, con la vittoria, tutto tornerebbe in gioco e darebbe il via magari alla cavalcata che già un anno fa ha fatto conoscere la forza della piccola Yuasa.
