FERMO – Se il centrodestra schiera i vertici del Governo nelle Marche, il Pd continua a cavalcare la voglia di riscatto della sua segretaria convinta "che si vincerà per un pugno di voti". Che si muove da un angolo all’altro, al fianco di Matteo Ricci. In primis tra i Sibillini. “Quello alle aree interne del Paese dev'essere uno sguardo da adottare per ogni diversa politica pubblica e se le si vogliono rilanciare devono essere ascoltate e attraversate, perché a bisogni diversi corrispondono rispose diverse, senza dover calare dall'alto una soluzione per tutto".
Il che significa metterle al centro della politica. "Per noi, quello delle aree interne non è un capitolo a parte di un programma per l'Italia - ha aggiunto -. Le cinque grandi priorità, sulle quali il Partito Democratico sa costruendo l'alternativa in tutto il Paese, sono proprio altrettante priorità per le aree interne: la difesa della sanità pubblica dai tagli e dalle privatizzazioni che porta avanti questa destra, il contrasto al ridimensionamento scolastico, il diritto alla casa, il lavoro dignitoso e la defiscalizzazione delle attività economiche, le politiche industriali e la riduzione del costo delle bollette dell'energia, la difesa de diritti sociali e civili e della democrazia".
Pensiero che scatena la reazione di Galeazzo Bignami, il capogruppo di Fdi alla Camera: “Chiediamo al Pd e a Ricci dove fosse il loro interesse per le aree interne quando governavano la provincia di Pesaro. Ricci fu così comprensivo e attento che ben nove comuni della Provincia di Pesaro di cui era Presidente preferirono cambiare Regione pur di non stare più sotto la sua gestione e quando provarono a confrontarsi con lui li insultò accusandoli di pagliacciata istituzionale”.
Critiche che i Dem fanno cadere: “Con queste proposte concrete che parlano della vita e dei problemi concreti delle persone. Fatelo voi per noi, perché noi da soli non bastiamo e vi assicuro che lo sappiamo bene. - ha proseguito la segretaria parlando ai cittadini - Fatelo sapendo che le nostre proposte guardano al futuro delle Marche, alla dignità dei marchigiani. Sono radicate e piantate nel presente, ma sono figlie delle nostre radici e dei nostri valori, perché non puoi costruire un futuro migliore se non hai memoria della storia da cui vieni”.
