AMANDOLA – Cinque pilastri per far crescere le aree interne. Matteo Ricci, candidato del centrosinistra alla presidenza della Regione Marche, ha le idee chiare. “Proposte concrete, a partire da 30mila euro per chi deciderà di vivere lì”.
Sa di giocarsi molto nelle zone colpite dal sisma, ma soprattutto in questi borghi dove la Regione negli ultimi anni ha investito risorse. “Le Marche hanno un potenziale straordinario, fatto di bellezza, ingegno e laboriosità, ma troppe volte sono state fatte promesse non mantenute, il che ha portato a un immobilismo che frena il nostro sviluppo e allontana i nostri giovani, specialmente dall'entroterra. Serve cambiamento, serve un cambio di Marche: per questo vogliamo avanzare cinque proposte programmatiche concrete relative allo sviluppo delle aree interne delle Marche”.
Quali son le cinque proposte? “Sono tutte finalizzate a fermare lo spopolamento, fenomeno che impoverisce il tessuto sociale ed economico della nostra terra. È in queste aree che batte il cuore più autentico delle Marche, ed è lì che dobbiamo investire con forza. Tra le proposte, un contributo a fondo perduto fino a 30.000 Euro per giovani coppie che risiedano nelle aree interne; Asili Nido gratuiti per i bimbi delle famiglie residenti nelle aree interne delle Marche; Trasporto scolastico e per i lavoratori pendolari gratuito per i residenti dell'entroterra marchigiano; Sostegno economico e di servizi ai medici che lavorano nelle aree interne delle Marche”.
Proposte che non ‘toccano’ l’assessore regionale Francesco Baldelli: “Continua a parlare come fosse Cettolaqualunque. Noi parliamo coni fatti: Galleria della Guinza che apre in anticipo, il sistema pedemontano e intervallivo, infrastrutture per le Marche e il Centro Italia. E poi l'arteria europea che collega i porti dell'Adriatico e quelli del Tirreno. Chi vive nei territori interni non vuole regalie, ma semplicemente di avere le stesse opportunità di crescita di tutti gli altri cittadini delle Marche e d'Italia”.