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Area di crisi, Cesetti firma: il rilancio economico non passa solo per il calzaturiero

26 Febbraio 2020

FERMO – Area di crisi avanti tutta. Dopo la Provincia di Fermo è arrivato anche l’atto della regione Marche che ha approvato lo schema di Accordo di programma per la riconversione e la riqualificazione industriale (PRRI) dell’area di crisi complessa fermano-maceratese e ha deliberato la quota di cofinanziamento regionale. Accelera il territorio, sperando che altrettanta dinamicità ci sia ora a Roma.

“Si conclude un processo virtuoso iniziato a maggio 2018 volto a costruire una strategia complessiva di rilancio del territorio da proporre al Ministero dello Sviluppo economico e a Invitalia. Ora – spiega l’assessore Fabrizio Cesetti - si apre la fase più stimolante e di autentica risposta ai bisogni dell’area, quella in cui le imprese, i lavoratori, i disoccupati e i giovani sono chiamati a mettere in campo progettualità per fare nuova impresa, per riqualificare e diversificare la propria attività, per riorientare le proprie competenze in modo da ridurre la distanza dal mercato del lavoro”.  

“Ingenti le risorse stanziate - continua Cesetti - la Regione integra i 15 milioni statali con altri 15 milioni tra risorse regionali, FESR e FSE. L’obiettivo è quello di offrire un pacchetto organico e integrato di strumenti e misure per il tessuto produttivo e per creare occupazione nell’area, che include 42 Comuni dei sistemi locali del lavoro di Fermo, Montegiorgio, Montegranaro, Porto S. Elpidio e Civitanova Marche, oltre ai Comuni di Tolentino e Corridonia. E si tratta di un plafond che sia Regione che MISE si sono impegnati a incrementare, se la risposta progettuale ai bandi regionali e nazionali evidenziasse un fabbisogno aggiuntivo rispetto ai fondi assegnati in partenza”.

I settori produttivi interessati dagli investimenti, in linea con quanto emerso dai risultati della call di Invitalia scaduta a settembre 2019, non saranno solo quelli delle pelli-calzature e della sua filiera produttiva, ma anche il settore turistico e quello agroalimentare “per esplorare nuove vie di sviluppo e nuove opportunità”, sottolinea Cesetti. Nel dettaglio: il settore agroalimentare e il settore turistico promuovendo l’integrazione con le filiere culturali, le produzioni artigianali e alimentari tipiche, creando un’offerta integrata costa-entroterra, potenziando e riqualificando le strutture ricettive, anche in chiave sostenibile e tecnologica.

Uno degli obiettivi che si era dato il tavolo per lo Sviluppo guidato da Moira Canigola e poi dalla regione è proprio quella della diversificazione verso altri settori dell’economia prettamente calzaturiera.

“Un focus particolare sarà dedicato ad accompagnare i processi di aggregazione tra le imprese, a promuovere l’innovazione tecnologica e digitale, a fornire al sistema delle piccole e medie imprese dell’area gli strumenti per migliorare gli scambi commerciali e l’internazionalizzazione.

Grazie alla nuova legge 181/89 il Ministero interverrà a favore degli investimenti di dimensione più cospicua, superiori a 1 milioni di euro, la Regione completerà “l’offerta” di strumenti agevolativi con misure di sostegno a progetti di investimento produttivo e di start up, a progetti di innovazione e di digitalizzazione dei processi produttivi di entità più ridotta,  e con misure di politica attiva per la formazione permanente e continua, per aiutare le imprese ad assumere i disoccupati e a stabilizzare i contratti precari” ribadisce l’assessore che ora attende l’ultimo passaggio al Ministero per poter arrivare ai bandi

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