
ANCONA - "Chiediamo alla Regione, tra i primi atti della nuova Giunta, un'azione specifica di accompagnamento verso nuovi mercati e una modernizzazione delle piccole e piccolissime imprese". Lo scrivono in una nota il presidente, Maurizio Paradisi, e il segretario di Cna Marche, Moreno Bordoni. Cna Marche lancia l'allarme in merito ai 9.104 dipendenti di 1.714 aziende artigiane che hanno usufruito dell'assegno di integrazione salariale nei primi sette mesi del 2025. "Una percentuale del 16,9%, quasi il triplo rispetto alla media nazionale che si ferma al 6,8%. - scrivono - Il problema è che l'ammortizzatore sociale può essere erogato per un massimo di 130 giorni e molte imprese stanno esaurendo le risorse disponibili". Su 1.714 aziende, fa sapere Cna Marche, 276 hanno raggiunto o superato il tetto massimo e altre 244 hanno superato i 100 giorni di erogazione.
"Per loro si sta ponendo il dilemma se licenziare i dipendenti o rimetterli al lavoro - sostengono Paradisi e Bordoni - Solo che il lavoro non c'è". In sette mesi sono stati erogati assegni per 6,2 milioni dal Fondo di solidarietà bilaterale per l'artigianato (Fsba). "Il calo delle somme registrato fino a giugno non è dovuto a una ripresa ma alla cessazione di molte attività. - concludono - Nel settore calzaturiero tra giugno 2024 e giugno 2025 le imprese attive sono scese da 1.700 a 1.552. In tutto il manifatturiero marchigiano sono scomparse 354 aziende, passando da 10.480 a 10.126 imprese attive".
