MONTEGRANARO – Trent’anni di Amici della Musica. Il giorno prima di San Serafino il direttore artistico Francesco Di Rosa presenta la stagione che come sempre porta i migliori musicisti a Montegranaro. Un regalo che Di Rosa, primo oboe dell’orchestra di Santa Cecilia e docente al conservatorio di Lugano, ogni anno ripete, supportando i vertici dell’associazione guidata oggi da Germano Chiurchiù.
A Montegranaro la musica accompagna la vita di ogni cittadino. E ora con il professor Gabbanelli, nuovo dirigente scolastico che ha conosciuto la città proprio grazie agli Amici della Musica, il sindaco rilancia: “Speriamo che sensibilizzi docenti e alunni a partecipare” sottolinea il sindaco Endrio Ubaldi.
Chi va a teatro per la stagione di prosa, ha diritto a uno sconto sul biglietto per gli Amici della musica. “Un’associazione solida che cresce. quest’anno avremo tre appuntamenti con la Filarmonica marchigiana, questo è un grande vanto. Noi daremo il massimo per agevolare gli abbonamenti e far crescere la partecipazione alla stagione concertistica” aggiunge la vice Monia Marinozzi.
Il presidente dell’associazione Chiurchiù è emozionato nel presentare la stagione dalla sala consiliare, “il luogo della democrazia cittadina. Ogni anno riusciamo presentare stagioni di alto livello. Cosa volgiamo fare a grandi, compiendo30 anni? Abbiamo rafforzato la collaborazione con i soci storici e abbiamo scelto due figure professionali in cui possiamo migliorare: Francesco Marilungo, già direttore artistico del Veregra, e Carlo Scheggia che è anche il social media manager della Form”.
Come regalo è arrivato il nuovo sito internet. Nel programma entra ovviamente Francesco Di Rosa, fresco di concerto al fianco di Nicola Piovani, in partenza per la Puglia e poi per Budapest, perché il suo oboe non si ferma mai.
“Sponsor privati e biglietti sono la base, il contributo del Comune ci dà forza perché ci fa sentire vicino il nostro paese. Per cui dico grazie al sindaco Ubaldi e al suo gruppo per esserci” sottolinea il direttore artistico.
Trent’anni sono un traguardo, come i suoi 43 da musicista professionista che lo portano verso una pensione tutta da vivere tra concerti e lezioni. “Sei appuntamenti, tre sinfonici con la Form e tre di musica da camera”. Il primo vede un giovane pianista pluripremiato di Rimini protagonista insieme con l’orchestra diretta da Mario Benzi, figura di caratura internazionale (16 novembre). “Il secondo è dedicato al quartetto Fata, quattro flauti in rosa che permetterà di ascoltare tutta la famiglia dei flauti da quello piccolo a quello lungo (7 dicembre). Un concerto di facile ascolto” spiega Di Rosa.
Che sarà protagonista il 18 gennaio con il trio Plavens, tre ex studentesse dell’Accademia di Santa Cecilia, oggi al lavoro tra Venezia, Palermo e Milano. L’8 febbraio torna il concerto sinfonico con Albrecht Mayer, l’oboista più famosa al mondo, primo oboe dei Berliner (8 febbraio). Quinto concerto con Andrea Oliva, il primo flauto di Santa Cecilia, “un amico di Montegranaro, che sarà sul palco con i fratelli Pepicelli e un programma raffinato che passa da Ravel a Kasputin. Infine, il 19 aprile, la Form con Enrico Dindo, grande violoncellista che si esibirà anche alla direzione nella seconda parte.
Cosa serve per il successo di un concerto? Sono tre gli ingredienti secondo il maestro: “La cornice, il luogo con l’acustica; gli esecutori, la scelta del programma ei professionisti; il pubblico, che dà la carica”. Ultimo aspetto esploso nel post pandemia “che ci ha reso ancora più chiaro l’importanza delle persone, suonare davanti a un microfono e basta non lo vuole rivivere nessuno”.
Per avvicinare tutti, gli Amici della Musica abbattono come sempre i prezzi: 15 euro il biglietto, che diventano 10 per gli over 65, con sconti per gli abbonati alla prosa. E poi c’è la sfida dei giovani: “Un euro il biglietto per gli under 18, difficile fare meglio”.
Il consiglio ai giovani è di non perdere il primo concerto del programma, pur essendo tutti speciali: “L’ascolto di una sinfonia brillante aiuta ad appassionarsi anche i non esperti. Ci penso spesso a come avvicinarli, anche con la Form con cui stiamo costruendo programmi di qualità che rispecchino il meglio che c’è nel repertorio della musica classica, ma di facile ascolto. Così siamo passati da 13mi a 21mila biglietti l’anno scorso, un +45% che ci dice che la strada è giusta” conclude Di Rosa.
Raffaele Vitali