di Raffaele Vitali
FERMO – Una rete di ville private, di dimore di charme da affittare aa clienti high spending: è il mondo di Mmega homes&villas, 24 milioni di fatturato, che ha in Giacomo Zoppi da Porto San Giorgio uno dei brillanti ‘villa contractors’. Una figura chiave per un turismo meno noto, perché fatto di lusso e privacy, ma sempre più importante per aumentare l’incoming degli stranieri.
“Tutto è partito dalla Toscana cinque anni fa, la crescita è continua. La volontà dei titolari – spiega Zoppi che ha presentato il potenziale della società al TTG di Rimini - è quella di proporre nuove destinazioni. Dall’anno scorso hanno puntato sulle Marche, non a caso”.
Di cosa vi occupate?
“Selezioniamo strutture attraverso i villa contractors, i professionisti che hanno come mansione di visitare le strutture, valutarle, selezionarle e raggiungere un accordo per promuoverle e metterle sul mercato”.
Zoppi, perché le Marche?
“La nostra regione ha una caratteristica: il lusso è accessibile. Soprattutto rispetto ai prezzi della Toscana. Per il gruppo sono un luogo ideale per dare risposte ai clienti. Nelle Marche trovano tutto al miglior prezzo. E soprattutto offrono qualcosa che ancora non si conosce così bene”.
Target di struttura?
“Dalle tre camere in su. L’importante è che abbiano piscina, aria condizionata e che siano case indipendenti di design. La privacy è importante”.
Non cercate case storiche?
“In questo momento più minimal a livello di arredamenti, case che colpiscono l’occhio contemporaneo”.
Ci sono queste strutture nelle Marche, mercato che lei consce bene lavorando da anni con diverse location di alto livello?
“Ne abbiamo messe in rete già una quindicina nelle Marche: due nel pesarese, cinque nel fermano, quattro nel Piceno e poi qualcosa nel maceratese”.
Il turista che zone cerca?
“Primo entroterra collinare è ideale. Difficile sulla costa trovare ville con piscina. E poi piacciono anche i Sibillini”.
Quale vantaggio per il proprietario che vi sceglie?
“L’accesso a canali a cui il singolo proprietario non avrebbe acceso. Perché richiedono strumenti di cui i proprietari privati non si dotano, penso alle infrastrutture informatiche. E poi l’accesso ad agenzie specializzate. Questo per il commerciale. Poi c’è il tema della sicurezza, un conto è avere ospiti provenienti da un portale di prenotazione classico, dove il tuo interfaccia è un customer care decentralizzato, un altro un’agenzia di mediazione che seleziona e quindi garantisce il livello”.
A livello economico?
“Di solito agenzia di questo tipo prendono il 25%, Booking in media il 20. C’è un 5% di differenza a fronte di garanzie molto alte. E poi parliamo di una villa che in media viene prenotata su Booking e piattaforme varie è di 3500 euro a settimana, con noi si parla dai 7mila euro a salire. Qualifichiamo la struttura, perché diamo una vera certificazione”.
Nelle dimore scelte, il territorio lo ‘regalate’? Che sia vino o artigianato?
“Il proprietario viene preparato, diciamo educato, dai Villa Contractor, anche nell’accoglienza, a crescere nell’ospitalità. Il welcome basket con prodotti del territorio è essenziale, oppure c’è chi diventa a tutti gli effetti la guida ideale, quella che sa consigliarti le perle nascoste che chi non vive nel luogo no conosce”.
A chi piacciono le Marche, chi le cerca?
“Principalmente clienti dell’America e del Nord Europa. Per gli Usa è davvero qualcosa di diverso, perché di solito scelgono la Toscana, poi Napoli, Venezia e Roma. Chi va a Milano è per lo shopping. Noi invece, con questa rete che sta crescendo, li portiamo nelle Marche e piacciono molto, anche se sono difficili da raggiungere”.
Per superare i gap infrastrutturali, avete anche un sistema di trasporto mirato, visto il ‘prezzo’ di un affitto?
“Se richiesto, è un plus che si può fare. Siamo strutturati per darlo. Abbiamo un ufficio prenotazioni con 20 persone, l’ospite trova sempre una risposta. Poi ci sono figure come me che garantiscono le necessità”.
Possibilità di lavoro?
“Stiamo cercando persone che facciano da segnalatori, figure che più strutture portano e più guadagnano, sapendo poi che ogni anno di permanenza fa aumentare il ritorno economico. Oggi nelle Marche siamo in due, chi è interessato si faccia avanti, il potenziale della nostra piccola e bella regione è grande”.
Giacomo Zoppi, c’è una zona che attira di più?
“La geografia delel Marche, per un americano, non ha peculiarità. Chi viene, partendo dalla location che ne soddisfa le esigenze, è pronto a meravigliarsi. In questo pubblico e privato possono davvero fare molto insieme”.