
AMANDOLA – Nicchia sì, ma di qualità. Amandola, con i suoi produttori e strutture ricettive, ha scelto un percorso complesso che l’ha portata a essere certifica Villaggio montano del Cai. Sono pochi in Italia, ma in crescita, soprattutto sono tutte realtà che credono nelal peculiarità delle aree interne e montane, uniche per biodiversità e anche produzioni alimentari.
“Alpi e Appennini vanno avanti insieme” sottolinea il sindaco Adolfo Marinangeli che domani e domenica vedrà il suo comune guidare il primo raduno dei Villaggi Montani. “Non parliamo di tuta Amandola, ma delle sue frazioni ad alta quota, quelle dai 700 metri insu. Parleremo del potenziale alla presenza di 39 delegazioni da tutta Italia. Sono otto le regioni rappresentate. Saranno ore di confronto e conoscenza”.
Prima novità, nei prodotti e nei locali di Amandola verrà stampato il marchio ‘Villaggio montano’ che qualificherà territorio e produzione. “Da Garulla a villa Paterno passando per Campolungo, potremo far conoscere le nostre frazioni, che sono una ricchezza”.
Ci credono gli imprenditori. Lo spiega bene Roberto Di Mulo. “Ci lavoriamo da un anno, Amandola han tanto da offrire. Fare parte dei villaggi Cai porterà turismo, magari di nicchia, ma di qualità. Chi cerca luoghi lenti e belli. Noi siamo un’azienda privata, produciamo latte che poi trasformiamo in yogurt e formaggi. Quello che nasce qui, sarà sempre diverso da quello che nasce da un’altra parte. la materia prima cambia in base a dove l’animale cresce. villaggio montano significa curare aspetti, è una certificazione ambientale che rispetta caratteristiche. Un vero valore aggiunto”.
Visione condivisa con Flavio Valori, rifugio sul monte Mandola e così Manuela Annessi e Stefano che a villa Paterno ha ridato vita a una frazione in cui vive una sola famiglia. “Noi – riprende il sindaco Marinangeli – abbiamo trovato nel Cai uno stimolo, un motore continuo. Attraverso la sezione di Amandola e quella delle Marche abbiamo iniziato un lungo lavoro di programmazione per arrivare alla certificazione. Noi ci abbiamo creduto e ci crediamo che la certificazione di alta qualità servirà a promuovere un territorio che sta crescendo”.
Chi partecipa è davvero perché ci crede. Perché, come spiega Di Mulo a nome anche dei colleghi, “non ci sono contributi. Chi partecipa investe, un aiuto arriva a livello di comunicazione da Comune e Cai. Se siamo qui è perché crediamo che per prodotti di qualità e bassa produzione come i nostri sia un canale giusto. Il consumatore attento al prodotto e all’ambiente guarda alla provenienza”. Per saperne di più, domattina dalle 930 nella sala consiliare del comune si parlerà di ‘Vantaggi e prospettive della certificazione ambientale’ con esperti nazionali, l’ingresso è libero.
