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Alluvione a Petra, 16 fermani salvati da fango e rocce: "Dal paradiso all'inferno, è stato terribile. Ci hanno aiutato in tutto" FOTO

6 Maggio 2025

di Raffaele Vitali

PETRA – Da paradiso a inferno in pochi minuti, la domenica indimenticabile di Petra. La perla del deserto che improvvisamente, tutto in pochi attimi, diventa il centro di una tempesta di sabbia e pioggia, che poi si trasformano in fango e rocce. Duemila turisti bloccati e terrorizzati. Tra di loro, anche marchigiani.

“Eravamo in sedici, un bel gruppo da Porto San Giorgio, Fermo, Pedaso, Carassai. Avevamo appena scattato le foto, con un bel cielo azzurro. All’improvviso, è cambiato  tutto”. A parlare è Betty Squadroni, agente di viaggio sangiorgese che si trovava, anzi si trova tutt’ora, in Giordania con un gruppo di turisti.

“Noi eravamo arrivati da qualche ora a Petra. Avevamo appena terminato il canalone a piedi, quello da tre chilometri, ed eravamo arrivati al tesoro. Ci restavano gli ultimi due chilometri e avevamo visto tutto il sito Unesco. Li stavamo per iniziare, dopo aver fatto pranzo” prosegue Squadroni.

Non tutti in realtà stavano tornando indietro, perché in sei avevano deciso di affrontare l’ultimo tratto, quello degli 850 scalini che porta nel punto più alto e panoramico. Tra di Loro anche Michela Borri, la presidente del Gal Fermano, che dal monastero aveva iniziato la discesa con qualche minuto d’anticipo ed era entrata nella gola: “In un attimo sono arrivati pioggia e grandine. Abbiamo cercato una roccia, qualcosa dove ripararci. Attorno a noi aumentavano fango e acqua, cadevano rocce. In pochi minuti l’acqua ci è arrivata alle ginocchia. È stato qualcosa di terribile. 45 minuti in cui abbiamo pensato di non farcela. Poi per fortuna è diminuita la forza e abbiamo affrontato il sentiero, ce l’abbiamo fatta ma è stato orribile”.  

“Nel giro di venti minuti si è sconvolto il mondo” prosegue Squadroni, raggiunta su whatsapp. Dal cielo con il sole si è passati a una nuvola nera grandissima e compatta. Si è alzato il vento con la sabbia che riempiva gli occhi.  Nel nord del sito ha iniziato a grandinare. “La nostra fortuna è stata che ci siamo fermati alle bancarelle con i braccialetti. I gestori sono stati incredibili, ci siamo messi al riparo noi dieci. Ma intorno, il diluvio universale, veniva già di tutto. L’acqua ha invaso la strada, non si poteva più passare neppure con le auto”.

Gli esperti temono che l’inondazione possa aver compromesso alcune parti del sito, richiedendo interventi di restauro e conservazione di quella che viene chiamata la “città rosa” per il colore caratteristico della roccia in cui è scavata.

A stupire l’agente e guida di viaggio la gentilezza della popolazione del luogo: “Hanno pensato prima a salvare i turisti che la loro merce. Poi, appena la pioggia è diminuita hanno iniziato a ballare sotto l’acqua, perché per loro era davvero qualcosa di unico, non piove mai”.

Restava però in Squadroni la preoccupazione per i sei che erano arrivati al santuario, anche perché le comunicazioni non funzionavano, “ci siamo trovati isolati tra bufera di sabbia e pioggia torrenziale”. Sono poi arrivati i soccorsi, protezione civile e polizia e nel mentre la pioggia da diluvio è tornata normale e i sei hanno potuto, dopo essersi rifugiati in una grotta, riprendere il percorso.

Ha funzionato anche la macchina organizzativa dei sedici fermani. La Vela Azzurra, infatti, lavora con Go Asia e la risposta del tour operator, con il suo referente, è stata immediata non appena chiamato alla ripresa delle comunicazioni. “Lavorare con un tour leader è importante, noi siamo stati caricati nell’auto della polizia e riportati in albergo, altri hanno dovuto aspettare sotto la pioggia i camioncini scoperti”.

Negli occhi del gruppo restano due fotografie, la meraviglia di uno dei posti più belli del mondo e la paura improvvisa, la forza travolgente dell’acqua. “Anche se, tolta purtroppo la disavventura di due di noi,  nessuno è stato davvero in pericolo. Perché la popolazione ha fatto il possibile per metterci in sicurezza. La grotta in alto, il negozio che in un attimo ha ospitato 50 persone in pochi metri quadri".

È che a Petra non hai strade o altre vie di fuga, è tutto un susseguirsi di stradine di terra e non piovendo mai, nessuno si aspetta un evento di questo genere. "Neppure gli animali l’hanno percepita e infatti purtroppo una coppia di turisti ha perso il suo cagnolino, proprio davanti a noi abbiamo visto l’acqua che lo strappava dalle braccia del padrone” conclude Betty Squadroni che farà rientro in Italia con il gruppo questa sera, come da programma.

Raffaele Vitali - via Leopardi 10 - 61121 Pesaro (PU) - Cod.Fisc VTLRFL77B02L500Y - Testata giornalistica, aut. Trib.Fermo n.04/2010 del 05/08/2010
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