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Agroalimentare, le Marche accelerano e sbarcano su tik tok. Sabatini: promozione in rete, unica strada per emergere

1 Settembre 2021

di Francesca Pasquali

PARMA - Fa un certo effetto tornare in fiera. Sa di normalità ritrovata, nonostante le mascherine e il Green pass all’entrata.

Nei sette padiglioni del centro fieristico di Parma si respira ottimismo. E tanti profumi che si mischiano tra loro. Di salumi e formaggi, verdure e caffè, vino e birra. Eccellenze enogastronomiche italiane, riunite per Cibus. Venticinque le aziende marchigiane che, fino a venerdì, proveranno a farsi conoscere.

Due le fermane: i salumifici Bacalini di Grottazzolina e Ciriaci di Ortezzano. Si dicono contente. Pensavano a un ritorno più stentato. «Vogliono ripartire, essere presenti nelle fiere importanti in Italia e in Europa. Ci chiedono sostegno e la possibilità di avere interventi e relazioni che possano valorizzare i loro prodotti», spiega il presidente della Camera di commercio delle Marche, Gino Sabatini.

Il tandem emiliano con la Regione e l’azienda speciale Linfa è il primo di una terna che, a settembre, vedrà protagoniste le aziende marchigiane (dopo Cibus, toccherà al Salone del mobile e al Micam). Parla di «grande vitalità delle aziende marchigiane che non sono solo resilienti, ma che gettano il cuore oltre l’ostacolo per promuovere e far conoscere i loro prodotti», Sabatini. Che, assieme alla Regione, ha messo in campo tre milioni per aiutare le piccole imprese a partecipare alle fiere di settore.

«Il nostro agroalimentare – prosegue il presidente della Camera di commercio unica – ha nel proprio Dna la produzione di eccellenze riconosciute nel mondo. Dobbiamo sfruttare in maniera intelligente questa peculiarità con un nuovo approccio di rete e uscire dal provincialismo del distretto».

Sfida dirimente. Per vincerla, il settore dovrà prima recuperare il gap che il Covid ha inflitto all’export (-3% nel 2020). «Sull’enogastronomia si giocherà una sfida importante della nostra regione. Abbiamo tantissimi produttori e prodotti di qualità. Il nostro sforzo dovrà essere di valorizzarli, farli conoscere e renderli fruibili sui mercati», spiega il vicepresidente della Regione e assessore all’agricoltura, Mirco Carloni.

Che stamattina ha sottoposto all’attenzione del ministro delle Politiche agricole Stefano Patuanelli tre questioni: il contributo in campo zootecnico per chi sostituisce gli antibiotici con i vaccini, il Distretto del biologico che, «con duemila adesioni, si appresta a diventare il più grande d’Europa» e che «ci caratterizzerà all’expo di Dubai dell’anno prossimo» e la filiera del cibo, «per sviluppare ricerca, logistica e investimenti a fattore comune delle microimprese».

Fiere, ma non solo, come ricorda Simone Mariani, presidente di Linfa e Ad del gruppo Sabelli: “In questo periodo siamo stati capaci, come settore agroalimentare, di superare il nostro approccio tradizionale ai mercati sviluppando competenze digitali, che ci hanno permesso di restare presenti sui mercati internazionali, anche quelli più lontani, e di trovare soluzioni alternative al passo coi tempi”. E anche per questo il mondo dell’agroalimentare sta sperimentando canali come tik tok e instagram per raggiungere un pubblico più ampio e diversificato.

Il prossimo impegno fieristico di LINFA sarà Anuga di Colonia con la stessa formula di collaborazione tra Camera Marche e Regione Marche per riportare in vetrina la qualità dei prodotti agroalimentari marchigiani dopo un anno di sospensione a causa della pandemia. Fiera importante visto che l’Europa si conferma essere il mercato principale verso cui si dirigono le esportazioni agroalimentari marchigiane. Nel 2020 ha assorbito 272,4 milioni di euro di tali prodotti, vale a dire il 66,5% del totale (la quota era del 69% l’anno prima), con una diminuzione percentuale rispetto al 2019 del -6,6%%.

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