
FERMO - Il tempo di insediare la nuova giunta e per il futuro assessore all’Agricoltura, se non sarà confermato Andrea Maria Antonini, c’è una partita da giocare. È previsto, al momento, un taglio del 22% delle risorse della Politica agricola comune (Pac)” spiega Matteo Carboni, presidente Cia Agricoltori Fermo, Macerata e Ascoli.
Nella dotazione post 2027 all’Italia arriverebbero 31 miliardi, con una perdita di 9 miliardi rispetto all’attuale programmazione. “La scelta di forte ridimensionamento da parte della Commissione è inaccettabile e rischia di mettere in ginocchio l’agricoltura italiana in questo complesso periodo di cambiamento climatico” riprende Cristiano Fini, Cia nazionale.
La Pac del futuro potrà contare complessivamente su 294 miliardi, contro i 378 del passato, nonostante l’aumento del bilancio Ue da 1.210 a quasi 2.000 miliardi. Il peso dell’agricoltura scenderebbe così dal 31% al 15% delle risorse complessive, perdendo centralità politica e finanziaria.
“Il taglio avrebbe conseguenze drammatiche per le nostre imprese agricole, già alle prese con costi di produzione elevati, eventi climatici estremi e difficoltà di mercato. Senza una Pac forte e adeguata, rischiamo di vedere compromessa la capacità stessa di garantire reddito agli agricoltori e presidio del territorio nelle nostre vallate e colline. L’Europa deve rivedere questa scelta, perché significherebbe abbandonare le aree interne e rurali che rappresentano il cuore pulsante del Paese” conclude Carboni.
