FERMO- Addio prete sognatore. Era tornato a casa l’anno scorso Don Franco Monterubbianesi, nella sua Capodarco, qui dove è cominciata la sua utopia senza fine, quella di un mondo senza disuguaglianze.
E proprio sulla casa che guarda verso il mare si è spento stamattina il fondatore della comunità di Capodarco, il sacerdote che ha speso tutta la sua vita per i fragili, per chi restava indietro, per restituire ai giovani la speranza.
A darne notizia sui social il sindaco Paolo Calcinaro che ha commentato: "Una vita accanto ai veri ultimi, senza se e senza ma, e fino alla fine dei suoi giorni". Don Franco Monterubbianesi è nato a Fermo il 30 maggio 1931.
Diplomato nel 1950 al Liceo classico della città, dove frequenta l’Azione cattolica, si iscrive alla facoltà di medicina a Roma. Nel ’51 entra in seminario a Fermo e l’anno dopo grazie a una borsa di studio inizia a frequentare il collegio Capronica a Roma. Ordinato sacerdote nel 1956, tornerà nella capitale per conseguire la licenza in teologia alla Gregoriana e il baccalaureato in filosofia all’Università Sant’Anselmo di Roma. Insegna storia e filosofia al seminario di Fermo e religione all’Istituto Montani della stessa città.
Nel Natale del 1966 fonda la comunità “Gesù Risorto, la cui prima casa a Capodarco di Fermo si chiamerà “Casa Papa Giovanni”. Da allora si dedica completamente alla guida della comunità di cui resta presidente fino al ’94 (mentre lo è fino al ’98 della Comunità Internazionale di Capodarco).
Dal ’74 ha diretto la Comunità di Capodarco di Roma, ma negli ultimi mesi era a Fermo che voleva stare. Nel 1982 ha fondato il movimento “Ritorno alla terra” e nel ’96 l’Associazione “Noi ragazzi del mondo”, movimento internazionale di ragazzi e giovani del nord e del Sud del mondo.