CIVITANOVA MARCHE - Addio a Cesare Paciotti. Il suo nome, per decenni, è stato sinonimo di belle scarpe e soprattutto è stato il volto del distretto fermano – maceratese nel mondo. Paciotti significava design, lusso, qualità. Le sue scarpe con il tacco hanno accompagnato migliaia di donne, conquistando in Russia importanti fette di mercato, quando nessuno poteva fare a meno dele linee tipiche del made in Italy.
Come tanti, arrivato tra le stelle ha iniziato una discesa. Rimanendo sempre convinto che lusso e stile non avrebbero mai subito la crisi economica. Ha continuato a ribadirlo anche nelle ultime interviste da ‘volto’ più che proprietario del brand.
Nato tra pelli e suole nel 1958, i genitori avevano una piccola azienda, Cesare Paciotti ha prima di altri capito il potenziale del marketing e l’importanza di abbinare alle scarpe anche gli accessori, dalle borse ai gioielli. Da Bologna, città scelta per l’università, inizia a girare il mondo riempendo la mente di quello che la moda stava scoprendo pian piano seguendo l’estro di Londra, New York o l’Oriente.
Negli anni ’90 inizia la sua scalata. Prima con le scarpe da uomo, poi con la linea donna che gli apre le porte anche di numerose griffe che vogliono a tutti i costi che sia lui a produrre, nelle Marche, le loro linee di calzature.
Quando Bruce Willis inizia indossare i suoi gioielli Paciott4US, le stelle sono ormai a un passo. Fino al 2010 il brand vola altissimo, poi le difficoltà, le prime richieste di concordato. Tre anni difficili, poi la prima ripresa, con il fatturato che torna a crescere, anche graie alla linea sportiva. Oggi l’azienda è nelle mani del nipote Marco Calcinaro, pochi mesi fa l’ultima intervista a Milano Finanza.
Ma da oggi, si è spento nella sua casa di Civitanova, è anche senza il suo fondatore, l’uomo diventato così iconico da essere il protagonista di tanti spettacoli comici dell’attore PieroMassimo Macchini.