
FERMO - Dal 7 dicembre e fino al 15 gennaio, Karussell presenta Tips and Thunders, una mostra personale di Federico Tosi a cura di Matilde Galletti, ideata e realizzata appositamente per gli spazi di Palazzo dei Priori di Fermo che custodiscono i resti della chiesa di San Martino.
In questo luogo, dove convivono elementi funzionali del palazzo – come pannelli elettrici e condutture ormai in disuso – e le solenni architetture del XII secolo, Tosi ha pensato una serie di interventi che occupano lo spazio per mezzo di una forza generativa, al contempo fisica ed emotiva. Le opere entrano in risonanza tra loro e con lo spazio architettonico, espandendosi oltre misura come una forza tellurica, che smuove per propagazione ricordi arcaici e immagini possibili.
Come in un percorso da sogno lucido, in cui la scena è illuminata solo da isolati coni di luce, il riverbero del reale genera scritture fantastiche e surreali. Ne risulta un progetto che attiva un andamento circolare, invitando a sostare e ad ascoltare le molteplici voci del luogo e della narrazione.
"Una nuova opportunità per poter ammirare l'arte contemporanea con le opere di Federico Tosi, grazie all'associazione Karussell ed a Matilde Galletti in questo spazio, un'iniziativa che potrà essere vissuta nel periodo delle feste e che verrà inaugurata il prossimo 7 dicembre" commenta l'assessora alla cultura Micol Lanzidei.
Apertura: sabato e domenica 17.00 – 19.00
Per info e visite guidate: visite guidate su prenotazione ogni domenica ore 17.30
L'AUTORE
Federico Tosi nasce a Milano nel 1988, studia al liceo artistico e si laurea nel 2008 in pittura presso accademia di Brera e nel 2012 consegue il master in scultura in accademia di Brera con un anno di student exchange a Istanbul presso la Mimar Sinan University. Nel 2014 consegue un diploma in thanatoestetica e thanatoprassi presso la casa funeraria Terracielo, a Modena. Dal 2024 insegna scultura presso liceo artistico Giovanni XXIII, a Milano.
La sua ricerca si incentra su un’osservazione disillusa e cinica della realtà, l’umanità nella sua interezza viene spesso derisa e sminuita e la Natura diventa padrona e ribelle. Un senso di malinconia e di nostalgia avvolge le sue opere, le cui tematiche affrontano problemi legati all’inquinamento, alla sovrappopolazione, alla trasformazione del pianeta e in generale alla distopia che aleggia sul nostro futuro, non senza un forte tono ironico e alle volte grottesco.
Malattie, catastrofi, vecchiaia e immortalità vengono rilette e collocate in un regno sbilanciato, i ruoli dei protagonisti vengono alterati, il passato e il futuro si mescolano in un limbo temporale che rende impossibile collocare l’opera in un tempo specifico. Centrali nella ricerca sono lo studio di fossili e di forme di vita primitive a seconda delle specifiche ere del pianeta, fino ad arrivare all’epoca più recente degli ominidi e quindi dei sapiens. Di grande interesse è lo studio sui funghi e dei miceli, dell’intelligenza delle piante e del loro rapporto con la nostra esistenza.
Un’osservazione quasi maniacale per i dettagli della natura si ricombina nella pratica stessa, dove i materiali vengono trattati con lentezza e minuziosità. Nel suo lavoro vengono utilizzate varie forme espressive, specialmente disegno, pittura e scultura. I materiali utilizzati variano enormemente a seconda della produzione, spaziando tra resine, terracotta, cemento e sculture robotiche.
