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4 Novembre a Fermo. Pace, regole e perdono: la ricetta di monsignor Pennacchio per uscire dalla guerra

5 Novembre 2022

FERMO – I giovani non c’erano sul piazzale del Girfalco per il 4 novembre. Ma tanti invece hanno atteso i vertici delle istituzioni e delle forze dell’ordine a Capodarco. Da un lato la cerimonia di deposizione della corona al monumento dei caduti, con prefetto, arcivescovo e i vertici dell’economia, dall’altro i bambini delle elementari, che i principi li devono portare ben saldi nel futuro.

La vicaria del prefetto Alessandra De Notaristefani Di Vastogirardi ha letto il messaggio del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella che ha acceso il faro sul 4 novembre come giorno in cui “rendiamo omaggio e onore alle forze armate che, con la loro dedizione e il loro contributo hanno consentito all'Italia di divenire uno stato unito, libero e democratico”.

A Capodarco i più giovani hanno letto una poesia di Ungaretti dopo aver cantato l’Inno a squarciagola. In Duomo l’arcivescovo Pennacchio ha mandato un messaggio chiaro: “Pace, rispetto delle regole e perdono senza umiliazione. Solo così si superano i conflitti”.

Le cerimonie proseguono anche oggi in molti comuni, in quelli che ieri hanno preferito prendere parte alla cerimonia provinciale, come Monterubbiano, Montegranaro, alcune frazioni di Sant’Elpidio ma non a Porto Sant’Elpidio, con il sindaco che per maltempo ha preferito rinviare a sabato 12.

Raffaele Vitali - via Leopardi 10 - 61121 Pesaro (PU) - Cod.Fisc VTLRFL77B02L500Y - Testata giornalistica, aut. Trib.Fermo n.04/2010 del 05/08/2010
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