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2 giugno, showtime a Monte Rinaldo: il parco archeologico vola nello spazio con Dardust e il suo piano

23 Maggio 2020

MONTE RINALDO – Non sarà un’estate senza grande musica. Almeno non nelle Marche e non nella piccola e storica Monte Rinaldo. Andrà in scena il 2 giugno in ‘live streaming’ il concerto di pianoforte di Dardust, alias Dario Faini. “Un artista locale, bandiera delle Marche, in ‘Lost in space’. Lo scopo – spiega Luca Silenzi – è valorizzare questa area storica, ma tutto il territorio ridando speranza”. Alle 2130 si accenderanno le luci e la musica entrerà dentro il santuario fino alle 2230

Il sindaco Gianmario Borroni è soddisfatto: “Usciamo da una fase molto difficile, noi vogliamo dare un segnale di ripartenza forte. un modo diverso di vivere il sito archeologico. Il mondo della cultura, come altri settori, sta vivendo momenti di difficoltà”. Non ha avuto dubbi il primo cittadino quando l’idea è arrivata sul tavolo: “La sovrintendente ci ha sostenuto e ha dato l’ok, l’Università di Bologna ci ha supportato come e più di sempre. Il grande ok va all’artista. Per noi vuole essere il primo della stagione”.

Magari sarà il più importante, ma Borroni non si fermerà:” In Consiglio abbiamo approvato una convenzione che unisce ancora di più Cuma, comune, Università di Bologna e Sovrintendenza per implementare le attività”.

Paola Mazzieri rappresenta la Sovrintendenza guidata da Marta Mazza: “Fin dall’inizio abbiamo accolto il progetto con entusiasmo, è il coronamento di un percorso virtuoso di collaborazione tra tante parti. Un accordo che prevede un’azione sinergica sulla conoscenza, che è la base per capire il monumento e i suoi valori”.

Dal 2015 che Borroni pressa il sistema per far emergere l’area archeologica, per troppo tempo rimasta muta. “Il primo accordo di ricerca, poi la manutenzione, l’abbellimento con l’eliminazione di una tettoia non adatta. E pian piano il contesto archeologico che cresceva”.

Prossimi step: percorsi per disabili e una buona pannellistica per dare informazioni di base ben fatte. “Il sindaco, anche in questo, ha saputo mettere in campo azioni di valorizzazione, come i laboratori didattici che permettono di crescere gli adulti del domani” prosegue la Mazzieri.

Concerti e spettacoli teatrali sono anni in programmazione nel parco archeologico. “il sindaco ha voluto mettere un tocco di contemporaneità, perché l’area deve incuriosire tutti, anche chi si sente respinto dalla cultura archeologica. Siamo felici di avere Faini, che ha una musica evocativa e suggestiva, che le colonne della Cuma sapranno rendere ancora più unica”.

Enrico Giorgi, professore dell’Unibo, guarda avanti: “L’archeologia non è fatta per essere imbalsamata, ma per essere luogo di incontro, di comunità. Quando si arriva sulle colline di Monte Rinaldo, tra le più belle, si arriva di fronte alle colonne de La Cuma. Uno si aspetta una vigna e invece eccole e siamo costretti a pensare, alla storia del luogo”.

Studenti universitari dal 2016 si stanno formando i un campo scuola archeologico, che mette insieme giovani ricercatori e abitanti del luogo “per raccontare una storia condivisa”. Insieme le parti vogliono andare oltre le colonne: “Sappiamo che sotto c’è un vero tesoro, che vogliamo recuperare”.

Tornando al concerto, Faini sarà in scena con questo spettacolo con il suo pianoforte a coda, senza palcoscenico e un arredo luminoso straordinario. Uno streaming fruibile sulla pagina Facebook del comune di Monte Rinaldo, su quella della Sovrintendenza e sui social di Durdast. “Sono felice di questo evento, mi permetterà – spiega l’artista piceno - anche di tornare nelle Marche dopo il lockdown. Una grande gioia perché entrerò per la prima volta all’interno della Cuma. Porterò i miei pianeti, un viaggio verso il sistema solare e sarà meraviglioso contaminare, con la musica che unisce la classica allo spazio, un luogo meraviglioso che dal 2016 ha avuto un percorso di riposizionamento”.

Si sente un piccolo ambasciatore per La Cuma: “Saremo anche sul canale internazionale della Sony. Devo dire grazie al sindaco e a Luca Sestili. Dopo aver suonato il Primo maggio nel museo del Novecento entro in un luogo antico che va fatto conoscere”.

Tutto pronto, quindi, per un 2 giugno unico nel suo genere: “Obiettivo ambizioso, noi dobbiamo abbattere i confini. Non solo come territorio, ma come eccellenze. Questo è un primo step. Poi arriverà quello più importante: la presentazione di una monografia che racconta gli scavi partiti a inizio anni 60” conclude Borroni.

Raffaele Vitali

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