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Uomo, giornalista e presidente: giornalisti e sportivi ricordano Rossetti. Il ct Mancini: "Da lui e don Roberto i miei valori"

8 Dicembre 2021

JESI - C’era una volta Gianni Rossetti: un uomo, un giornalista, un presidente come da titolo dell’incontro organizzato nella sua Jesi per ricordarlo.

 Giornalista Rai, storico direttore dell’Istituto per la Formazione al giornalismo di Urbino, longevo presidente dell’Ordine dei giornalisti, Rossetti è scomparso un anno fa. “E se Roberto Mancini è quello che è oggi, lo deve in parte anche a Gianni Rossetti, che oltre ad essere stato una figura importante del giornalismo marchigiano, è stato anche il presidente dell'Aurora Calcio di Jesi che mise il numero 10 sulle spalle di Mancini bambino” ricorda il presidente dell'Ordine dei Giornalisti delle Marche, Franco Elisei, a margine della serata evento in onore dell’ex giornalista Rai.

Ad ascoltare, e poi parlare, c’era proprio il ct della Nazionale, collegato da Roma. “Dai racconti, inoltre – ha aggiunto Elisei - sembra proprio che fu Rossetti a favorire il passaggio di Mancini al Bologna”.

Tanti i ricordi e gli aneddoti legati a Rossetti, raccontati da chi lo conosceva bene e aveva rapporti di amicizia profondi, inclusa Lella Mazzoli, direttore Istituto per la formazione al giornalismo di Urbino, Claudio Sargenti, direttore Festival Giornalismo d'inchiesta di Osimo, Massimo Carboni Pontieri, collega della Rai e amico di una vita. “Gianni Rossetti è stato un grandissimo protagonista del giornalismo marchigiano, l'Ordine nella nostra regione è nato, nel 1986, grazie a lui” ha ribadito Elisei.

Nel ripercorrere la carriera e la vita di Rossetti, in molti hanno voluto sottolineare la “grande professionalità e la grande umanità di un uomo che ha dato tutto alla professione e alla sua famiglia”. Mancini l’ha ricordato come “una persona perbene, lui era il presidente per eccellenza. Rossetti e don Roberto erano i pilastri dell'Aurora, due personaggi straordinari dai quali ho attinto valori che mi sono sempre portato dietro”.

Uomo di sport, ma soprattutto giornalista. Un perno delle Marche, dove si potrebbe fare di più.  “Dico sempre che l'informazione gode di ottima salute, nel senso che l'opinione pubblica ha sete e fame di notizie, ma il giornalismo è in crisi perché in questo momento è sempre più un giornalismo mordi e fuggi. A livello regionale contiamo per lo più testate televisive e online, la carta stampa è sempre più in difficoltà. Ci sono sempre meno redattori e tanti collaboratori che però non vengono adeguatamente valorizzati”.

Tornando a Mancini, il ct ha poi aggiunto parlando con l?Ansa che "il nostro obiettivo è andare al Mondiale e vincerlo. Abbiamo tre mesi per prepararci bene - ha aggiunto Mancini -. All'appuntamento con gli spareggi è importante arrivarci con tutti i giocatori dell'Europeo e quelli che già fanno parte della Nazionale in buona forma. In questi mesi abbiamo avuto troppe assenze e poi ci sta pure di vivere momenti di difficoltà, anche questo è il bello del calcio e dello sport in generale. Ma – ha concluso – è evidente che si giocano troppe partite, i giocatori hanno bisogno di riposare per recuperare al meglio”.

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