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Tratta di donne nigeriane, arresti nel Fermano. "Vale milioni di euro"

2 Dicembre 2019

Un duro colpo alla tratta delle donne nigeriane. Otto misure di custodia cautelare, decide dalla Dda de L’Aquila, sono ste eseguite tra Fermo, Teramo, Civitanova Marche, Porto Sant’Elpidio e San Benedetto del Tronto. due degli arrestati stavano per imbarcarsi a Roma su un volo per tornare in Nigeria, un terzo complice è stato bloccato sull'autostrada A24, al casello di Teramo, mentre un quarto è ncora in fuga.

In azione la squadra mobile di Teramo nell'ambito dell'operazione 'The Travelers' coordinata dalla Dda dell'Aquila. Gli arrestati - quatto uomini e altrettante donne, fra i 24 e i 42 anni - sono accusati di far parte di un'organizzazione specializzata nell'illecita intermediazione finanziaria, autoriciclaggio e riciclaggio transnazionale e nella tratta di esseri umani, in particolare di connazionali da sfruttare come prostitute in Italia.

Volo dopo volo trasportavano denaro dall’Italia alla Nigeria. I 'corrieri' incappati nei controlli all'aeroporto di Fiumicino sono stati trovati in possesso di oltre 400 mila euro e, in totale, in meno di un anno, erano tornati in Nigeria almeno un centinaio di volto per trasportare illecitamente il denaro. Si stima che il flusso abbia raggiunto i 7,5 milioni di euro.

Gli arresti di stamane sono stati eseguiti a Fermo, Civitanova Marche, San Benedetto del Tronto, Porto Sant'Elpidio e nel Teramano. L'operazione si inserisce nell'indagine che lo scorso luglio aveva portato all'arresto di cinque nigeriane e di un italiano, sempre fra Abruzzo e Marche, per tratta di esseri umani, favoreggiamento dell'immigrazione clandestina, favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione ai danni di almeno 12 donne.

Arrivate clandestinamente in Italia con la promessa di un lavoro legale, dopo essere state sottoposte a un rito 'voodoo', le ragazze nigeriane si ritrovavano a prostituirsi nel territorio della 'Bonifica del Tronto'. Le basi operative dell'organizzazione in Italia sono state individuate nelle province di Teramo, Ascoli Piceno, Fermo e Macerata: i corrieri nascondevano nei bagagli i soldi ricevuti o direttamente dalle ragazze costrette e prostituirsi o dalle 'madame' che le ospitavano nelle proprie abitazioni a Martinsicuro o nelle Marche. 

“Sistema artigianale, ma in realtà era un sistema ramificato e organizzatissimo. Ci troviamo di fronte ad un imponente profitto, che prende letteralmente il volo" commenta il sostituto procuratore della Dda di dell'Aquila, David Mancini. “Questi signori arrestati oggi, avevano il ruolo di collettori di denaro di provenienza illecita, principalmente la prostituzione, e di corrieri. Questa indagine è il prosieguo di un'altra importante inchiesta sullo sfruttamento della prostituzione. Non ci siamo fermati a quegli arresti, siamo voluti andare in fondo, fino ai meccanismi grazie al quale il crimine paga, abbiamo seguito il denaro, le strade che esso percorre per essere pulito, riciclato. Si è trattata di un'indagine particolarmente complicata, ma che ci da una grande soddisfazione, abbiamo colpito il profitto, il cuore di un'attività criminale”.

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