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La Vuelle si fa due regali. Ario Costa: "Iscrizione in A1 e Livio Proli consulente"

13 Giugno 2020

PESARO – A1 era e A1 sarà. La casa di Pesaro resta quella del grande basket. “Una settimana fa ci siamo chiusi in una stanza da mezzogiorno alle 20: ore di discussione, di trattative, di confronto ed è stato bellissimo perché abbiamo capito quanto amore ed entusiasmo c’è dentro il nostro consorzio che sostiene il basket a Pesaro”. Grazie a loro la Vuelle resterà in serie A. Ad annunciarlo è Ario Costa: “Lo zoccolo duro c’è. Siamo tutti innamorati della Vuelle, per me è una giornata bellissima” prosegue.

I biancorossi tra le 18 squadre in A1. “Una stagione affascinante e difficilissima, ma tutti insieme e tutti uniti, tutti quanti spero guardando un solo obiettivo che è sempre di vincere, ma anche di vincere la partita dei numeri, della serietà che tutti ci riconoscono. Tutti hanno fatto il tifo per noi, inclusi gli avversari”. Inevitabile l’applauso in sala.

Luciano Amadori, presidente del consorzio, ha la voce provata: “Una decisione sofferta, complicata. Sette giorni fa la percentuale era 80% per l’A2 e il resto per l’A1. Ma poi abbiamo passato quelle ore insieme discutendo sul come poter rimanere in A1. E devo ringraziare tutta la mia famiglia, i miei consorziati, che in questo momento difficile sono ancora qui. I consorziati sono imprenditori, trovare la forza di rimanere attaccati alla società e spingerci insieme verso una sola direzione è stato qualcosa di importante di cui essere fieri”.

In pochi giorni il mondo è cambiato. “Il primo che ha detto sì e ha cominciato a spingere. Sono iniziate le telefonate e per fortuna è anche ripartito il lavoro, come dire di no alla passione? Ma sia chiaro che se torna la pandemia, i consorziati hanno ribadito che prima si pensa all’azienda e poi allo sport. Solo che i soldi vanno spesi prima e questo ha aumentato la preoccupazione e ci farà dormire con meno serenità”.

Un ruolo lo giocheranno ora i tifosi, quelli che ogni giorno stimolano la dirigenza e che dovranno abbonarsi: “Col cuore vi dico grazie per aver resistito a una stagione difficile, senza neppure una vittoria in casa. Ma nonostante questo tutti ci avete spinto a restare in A1. In modo particolare lo faccio anche a chi non ci ha chiesto il rimborso, anche se capisco chi ce lo ha chiesto”.

Insieme Pesaro affronta il salto nel buio di una nuova stagione: “Saltare con la forza di tutti gli appassionati ci dà però forza e fiducia”. Perché stare in A1? “Non è una questione di budget. La nostra sarà l’ottava stagione. Il primo anno 1,2milioni e compensi per 480mila euro. Poi arriviamo a 1,8. E nelle sei stagioni successive è stato sempre sopra l'1,5. Solo la stagione dell’anno scorso ha avuto un budget superiore ai due milioni insieme con l’annata 2016/2017”. Insomma, non sono 300mila euro che fanno la differenza, questo è evidente, almeno per i risultati.

“Da tempo abbiamo il budget più basso della serie A1, ma da sempre gestiamo tutto in maniera estremamente trasparente e poi noi abbiamo l’abitudine di partire con i soldi disponibili, non avendo un proprietario ma consorzio, un capitale diffuso. Per questo a Pesaro si spende quello che si pensa di incamerare”. Da qui i dubbi per la stagione prossima, dove alla voce abbonamenti e biglietti non si hanno certezze. “Così come sappiamo che molte squadre investono più del budget puntando su risorse successive. Noi scegliamo la trasparenza e la certezza che ci fa compiere continui miracoli sportivi” prosegue Andrea Rombaldoni.

I tifosi chiaramente non si accontentano dei conti in ordine, vogliono la vittoria. “Capita che affrontiamo squadre in cui il costo netto della Vuelle è pari a quella di un giocatore. Non dimentichiamo che in passato per cercare di fare il passo più lungo la storia ci ha segnato” riprendono.

I miracoli di solito non si ripetono. Tranne che a Pesaro, considerando le salvezze raggiunte. “Ora, avere avuto la conferma di quasi tutti gli sponsor è un segnale enorme di amore e attaccamento a città, società e maglia. Da qui la scelta di restare in A1 e vedremo se il post Covid porterà più correttezza nella gestione di ogni società”.

Scendendo in A2, dove non avrebbe trovato neppure la Poderosa Montegranaro che ha venduto il titolo a Chieti, la Vuelle avrebbe avuto un budget più alto e avrebbe potuto pagare di più i giocatori, visto che un giocatore che prende 60mila euro in A2 ne costa 90, in A1 invece 120. Ma ha fatto un’altra scelta. “Avremmo potuto ottenere risultati maggiori scendendo? Noi abbiamo scelto di vivere un nuovo miracolo”.

E nel mentre si tratta con il main sponsor: “Ricordate che Beretta non c’entra in questa situazione, il nostro main sponsor è Prosciutto di Carpegna. Siamo ottimisti di avere la sua conferma. Ma quindi a budget oggi non mettiamo nulla”. E così senza main sponsor e senza abbonamenti il bilancio è di poco sotto i due milioni di euro.

L’ultimo passaggio è per Amadori e il suo ‘lascio il mio posto’ di qualche mese fa:” Fino a che sarò qui, darò il massimo. La mia poltrona è a disposizione, credo di avere già dato a sufficienza, se qualcuno ambisce a portare qualcosa di nuovo, inclusi stimoli, è il benvenuto. In questi mesi tante persone hanno parlato sui giornali, dando consigli, tanti scienziati. Se qualcuno anziché dare consigli vuole venire qui a ricoprire il ruolo di presidente, sa dove trovarmi” ribadisce con tono deciso Amadori.

Si chiude così con la battuta di Ario Costa: “Non è un funerale, ma un giorno importante”. E per dare ulteriore brio, anche ai compagni di avventura, il presidente aggiunge: “Presto arriverà anche Livio Proli, che verso di noi ha sempre avuto ammirazione e quindi ha sempre collaborato con noi. È uscito dalla pallacanestro milanese, dopo mesi di bella vita in giro per il mondo, alla chiamata di aiuto da parte nostra, visto che vogliamo migliorarci, ha detto sì. Con lui abbiamo pensato un programma pre pandemia che era piaciuto ai consorziati, oggi siamo ripartiti e oggi non è qui perché all’estero ma presto sarà tra di noi con il suo ruolo di consulente. Come presto avremo il nuovo allenatore, perché da lì bisogna partire per costruire la nuova Vuelle”.

Raffaele Vitali

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