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Il mondo ama il food italiano, ma mangia quello finto

18 Novembre 2019

Copiati, imitati, taroccati. Mai così tanto cibo e vino italiano sono stati consumati sulle tavole mondiali con il record storico per le esportazioni agroalimentari Made in Italy che nel 2019 hanno raggiunto il valore di 28,6 miliardi di euro con un aumento del 4%.

Due terzi del fatturato arriva dall’Europa, dove il principale partner è la Germania, mentre fuori dai confini comunitari continuano ad essere gli Stati Uniti il mercato di riferimento dell'italian food nonostante i dazi voluti dal presidente Donald Trump. Il problema è l’italian food diventa troppo spesso italian sound.

L'andamento sui mercati internazionali potrebbe migliorare ancora, con una tutela contro l'agropirateria internazionale, che fattura oltre 100 miliardi di euro utilizzando impropriamente parole, colori, località, immagini, denominazioni e ricette che si richiamano all'Italia per prodotti taroccati che non hanno nulla a che fare con la realtà nazionale.

Un esempio sono i ristoranti italiani all'estero, dove sono spesso serviti ingredienti Made in Italy taroccati in quasi due piatti su tre, con conseguente cambiamento delle ricette tradizionali. Come l'abitudine belga a usare la panna al posto del pecorino nella carbonara, quella tedesca a impiegare l'olio di semi nella cotoletta alla milanese, quella olandese a non usare il mascarpone nel tiramisù, fino agli inglesi, che vanno pazzi per gli spaghetti alla bolognese del tutto sconosciuti nella città emiliana, mentre gli americani utilizzano il parmesan al posto di Parmigiano Reggiano e del Grana Padano.

Tra le specialità più "tradite" ci sono anche la caprese, servita con formaggio industriale al posto della mozzarella di bufala o del fiordilatte, mentre non mancano i casi di pasta al pesto proposta con mandorle, noci o pistacchi al posto dei pinoli. Per non parlare della pizza, che viene offerta nelle versioni più inimmaginabili, da quella hawaiana con l'ananas a quella di pollo. “La mancanza di chiarezza sulle ricette Made in Italy offre terreno fertile alla proliferazione di prodotti alimentari taroccati all'estero, dove le esportazioni di prodotti agroalimentari tricolori potrebbero triplicare se venisse uno stop alla contraffazione alimentare internazionale che è causa di danni economici, ma anche di immagine” sottolinea il presidente della Coldiretti Ettore Prandini.

La soluzione potrebbe arrivare con la prima carta d'identità ideata da Coldiretti e Asacert, azienda di certificazione e ispezione con esperienza pluriennale e accreditamenti internazionali. Grazie a un protocollo basato sulla rispondenza dei fornitori, dei menù e della carta dei vini, sarà possibile identificare i ristoranti che sono davvero italiani e non solo di nome e di "facciata", ovvero sul piano delle materie prime, dello staff e soprattutto della tradizione culinaria e della proposta enogastronomica. La certificazione 'ITA 0039 | 100% ItalianTaste' è nata, infatti, dalla necessità di difendere, promuovere e valorizzare il patrimonio agroalimentare italiano, non solo a livello di prodotto ma anche sul piano della distribuzione enogastronomica

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Raffaele Vitali - via Leopardi 10 - 61121 Pesaro (PU) - Cod.Fisc VTLRFL77B02L500Y - Testata giornalistica, aut. Trib.Fermo n.04/2010 del 05/08/2010
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