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Il futuro del gelato al Sigep. Feliziani: "Dolce e salato, scorze di formaggio e bucce di agrumi"

23 Gennaio 2020

Il Sigep 2020, 41° Salone Internazionale Gelateria, Pasticceria, Panificazione Artigianali e Caffè di Rimini, si è chiuso con 200mila visitatori, di cui 33mila stranieri. Ecco la fiera con le sue curiosità raccontata da Petra Feliziani, titolare insieme con le sorelle di PUnto Gelato a Porto Sant'Elpidio.

"Cinque giorni di full immersion totale tra padiglioni e stand per i professionisti dei singoli settori che si connettono e interconnettono in una visione globale del mondo del dolce. Mai come quest’anno, le diverse aree tematiche si sono legate tra loro: gelato, pasticceria, ristorazione.

In una visione più ampia, si può dire che questo Sigep ha segnato definitivamente il passaggio a una visione davvero globale e non solo in senso geografico, del termine Dolce. Che non basta più a racchiudere in sé tutto quello che rappresenta. Che va anche più a fondo e più lontano, astraendosi e con voli pindarici arrivare a coprire l’intero comparto dell’alimentazione.

Nell’edizione del Sigep in cui l’Italia vince la Nona Coppa del Mondo della Gelateria, in contemporanea la Guida tra le più importanti, il Gambero Rosso, presenta la Quarta Edizione delle Gelaterie D’Italia 2020 (Confermato al top il senigalliese Paolo Brunelli, baluardo di una regione che vuole crescere, ndr).

Una guida che non può esimersi dal dare la giusta attenzione a questa contaminazione. Gelateria, pasticceria e ristorazione.

Questo è il trait d’union tra la guida più famosa d’Italia e l’evento di Rimini. Quello di dare risalto alle nuove tendenze che uniscono il valore e la formazione di una figura professionale alla loro applicazione con le nuove tecnologie, senza mai cedere sulla qualità.

Entrambi, nell’evidenziare l’importanza nell’ambito della ricerca, della sostenibilità e del green, puntano sull’importanza della ricchezza del patrimonio agroalimentare italiano e dei suoi produttori, anche dei più piccoli (molti quest’anno, gli stand presenti) ed al contempo supportano quelle contaminazioni di cui si parlava, tra l’alta ristorazione ed il gelato, tra il gelato e la pasticceria. Con l’aiuto di evolute attrezzature a supportare questo doppio passaggio.

Ma anche e non di meno il ritorno, in questo che sembra l’anno della svolta, alla tradizione. Numerosi gli stand, ma anche pagine della guida, dedicati al pane burro e marmellata, o alla ricerca di gusti realizzati con bucce di agrumi e scorze di formaggio. Non a caso nella Guida, Menzioni e Coni sono destinati a chi sperimenta da sempre il confine tra dolce e salato ed a chi si impegna per la sostenibilità in termini di sprechi, ed a chi infine declina dal mondo della pasticceria a quello della gelateria.

Quello che si è visto al Sigep è stato questo. Anche la formazione ha ampliato i suoi spazi. Ed anche qui i diversi rami si sono intrecciati tra loro. Gli strumenti da cucina e quelli del laboratorio gelato. E poi, i mestoli del pasticcere. Gelatieri, chef, pasticceri, cioccolatieri. Non solo show cooking promozionali, ma vere e proprie lezioni tematiche. Lunghe corse tra un padiglione e l’altro.

Ed ancora, gelato variegato al pop corn ed allo zucchero filato. Cialde, coni, vetrine, macchine, carretti, torte, monoporzioni e tanti autografi. Conferenze, competizioni, business. Creatività. Ed è il caso di dirlo, perché spesso ce lo dimentichiamo, tanta qualità tutta italiana. In ogni settore".

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