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Il cappello guarda al futuro: corsi di formazione per far crescere i dipendenti

31 Gennaio 2020

MASSA FERMANA – Sarà perché arriva da Carpegna, paese incastonato sugli appennini pesaresi, ma l’assessore regionale Loretta Bravi crede davvero nell’entroterra e fa di tutto per non farlo diventare retro terra.

Attenzione al lavoro come primo obiettivo. L’assessore Bravi sceglie Massa Fermana per presentare un nuovo piano di formazione. “Abbiamo bisogno di attenzione, ci servono queste risorse e progetti” introduce il sindaco Gilberto Caraceni, che è affiancato dai sindaci di Montappone e Monte Vidon Corrado. “Noi ci muoviamo insieme, ci troverà sempre compatti in questo territorio. Non esiste serie A e serie B, le nostre imprese vanno aiutate a prescindere, partendo dall’ascolto. Non siamo qui per motivi elettorali, lavoriamo da mesi su questi nuovi bandi”.

Il dirigente Rocchi, i funzionari Moscatelli e Catalani sono i tre che hanno lavorato al piano regionale che presenta l’assessore Bravi nella sala consiliare del piccolo comune dedicata ad Ada Natali, la prima donna sindaco d’Italia: “La prima campagna elettorale è quella del fare. Le criticità sono infinite, ma a fine mandato sono felice di avervi conosciuto, ho imparato a conoscere ogni angolo della regione. Ho lavorato insieme con l’assessora Manuela Bora, inserendo 2milioni di euro per le imprese artigiane, 650mila ero per le scuole di bottega che è bella ma complessa visto che si muove sul ricambio generazionale e la manualità. È vero che in bottega Michelangelo ha imparato come si toccava la pietra, ma vallo a spiegare oggi che la bottega è il luogo in cui impari mentre qualcuno ti accompagna”.  Cita Ceriscioli l’assessora al Lavoro: “In ogni Giunta mi chiede di far ripartire le Botteghe, sono una sua priorità. Ma vi assicuro che non è semplice, non si parla di un bando ma di un cambio di mentalità tra scuola e imprese. Noi possiamo fare la formazione mirata, quindici-venti persone, ma per cambiare il sistema cci vuole tempo. Noi usiamo fondi Fesr e Fse per creare e formare profili professionali”.

Entrando nel merito “come facciamo a spiegare che il cappello è una eccellenza? Guardandolo, facendo vedere che dà il tono, che cambia la normalità. Ma non dobbiamo perdere la manualità, riuscendo a inserire l’innovazione nella tradizione” prosegue. Quattro punti chiave: innalzare la qualità del prodotto con ricerca e design; produrre in filiera con le aziende del lusso e dell’abbigliamento; ribadire il marchio territoriale di origine e di qualità nel mondo; ricambio generazionale. “Chiuso sulla crescita del Pil e la crescita degli occupati, sono contento ma esce matematicamente la notizia negativa sulla disoccupazione e la regione che non cresce. Si dimentica che invece per creare nuove teste serve la formazione e noi in questo investiamo”.

Incassa la volontà di investimento il sindaco di Montappone, Mauro Ferranti: “Ci siamo visti spesso con la Bravi. Qui abbiamo imprenditori che hanno saputo investire e credere nello sviluppo del settore con la tecnologia. Siamo passati dalla totale manualità ai Cad, per fare un esempio. Ma se non ritroviamo l’unione tra aziende, tra imprenditori diventa tutto più complesso. Quota 100 ci ha messo in grande difficoltà, per cui parliamo e agiamo sul ricambio generazionale”.

Massimo Rocchi è il dirigente alla Formazione: “Mancava un profilo professionale per standardizzare le competenze che l’operatore del cappello deve avere, lo abbiamo realizzato. A dicembre 2019 lo abbiamo approvato grazie alla collaborazione degli imprenditori e degli uffici della regione. Un percorso che ha coinvolto anche pelletteria e fisarmonica, perché la Regione prova a rispondere alle esigenze più diverse.

Oggi partono i corsi di formazione in 2 step: “Entro febbraio sarà approvato il finanziamento per i corsi destinati agli occupati. Una esigenza è proprio la riqualificazione di chi è già dentro il sistema. Dopo l’estate nuovo bando per soggetti che non lavorano e che con un percorso più lungo avranno una formazione per l’inserimento nel distretto”. Il bando ha come requisito l’essere occupato, non c’è distinzione di età: “Saranno le imprese ad andare a individuare chi necessita della riqualificazione.”

Corsi rivolti ad occupati, sono di breve durata dovendo coincidere l’attività lavorativa alla formazione. “Approvazione progetti entro febbraio ed entro marzo dovrebbe partire” ribadisce il dirigente. Voce poi alle imprese, che hanno scelto Paolo Marzialetti come portavoce: “Prima di scrivere il bando hanno visitato ogni tipologia di azienda per costruire il profilo del lavoratore del cappello, dal tessuto al feltro, dal filato alla pelle. Siamo una best practice, un modello. Abbiamo bisogno di riqualificare le maestranze, ma anche la parte datoriale, come ricorda il sindaco di Montappone. Abbiamo dati incoraggianti, ma il mercato interno cala e questo crea problemi. Siamo nelle mani di qualcuno che non siamo noi, per questo è fondamentale fare rete. Siamo più dinamici del calzaturiero, ma perché siamo più piccoli e quindi problemi e performance sono contenuti. Ci serve però un salto di qualità per adeguarsi al segmento di lusso. Una formazione in house, con la collaborazione dei dipendenti più anziani e con i titolari. Dobbiamo salvaguardare le produzioni e i lavoratori. Aprendoci poi agli attuali inoccupati”.

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