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Geometri e avvocati protestano: il decreto ci ha dimenticato. "Non lavoriamo e il Governo non ci tutela"

21 Marzo 2020

FERMO – Due voci critiche verso il decreto #curaitalia. Due voci di professionisti, i geometri e gli avvocati. «I professionisti rappresentano una delle parti più esposte dell’intero sistema economico e produttivo italiano – spiega Leo Crocetti, presidente del collegio Geometri – La nostra categoria sta attraversando un momento di grave crisi”. Servono misure volte a sostenere l’inevitabile caduta dei redditi: “L’estensione dell’indennità mensile senza alcuna limitazione geografica, la sospensione dei versamenti scadenti fra marzo e giugno, unitamente al pagamento delle rate dei mutui e delle utenze (luce, acqua, gas), la costituzione di un fondo per l’accesso al credito e per l’anticipazione fatture”. Crocetti, che guida i geometri piceni, perde il suo ottimismo: "Vorrei citare una frase del compianto A. D. della Fiat  Marchionne che citava: "a volte dovremmo vergognarci meno, molto meno di esser italiani" cercando quindi di vedere le cose dal punto di vista positivo per risolvere tutte le problematiche, ma da qualche anno (praticamente dopo il sisma del 2016) mi sono reso conto che forse non abbiamo dei governanti all'altezza della situazione in quanto sono soltanto bravi a produrre burocrazia, mera burocrazia. Noi tecnici liberi professionisti siamo stati chiamati e siamo giudicati bravi ed utili solo nelle emergenze, poi come al solito, quando l'Amm.ne statale riprende in mano la situazione, veniamo dimenticati e classificati come presunti disonesti ed evasori fiscali. Questa purtroppo è la situazione che emerge in questi giorni".

Ancora più duro Andrea Agostini, consigliere dell’ordine degli avvocati di Fermo ed ex sindaco di Porto San Giorgio: “Ritengo che la professione forense si sposi meglio di altre con la politica.

Questo perché l’avvocato vive di un impegno civile costante a rappresentare le istanze dei suoi assistiti e per farlo deve avere tre qualità, onestà intellettuale, passione e competenze tecniche. E del resto quale è la categoria professionale più rappresentata a Roma? Gli avvocati: presidente del consiglio, ministro della Giustizia, ministro dell’Interno, ministro del Turismo e poi la presidente del Senato e altri 131 onorevoli”. Da qui la domanda: possibile commettere un’ingiustizia contro se stessi? “A rigor di logica no. Eppure, leggendo il decreto, agli articoli 27 e 28, abbiamo che l’indennità per il mese di marzo pari a 600 euro è prevista per i professionisti, ma non per gli avvocati e tutti coloro (es. commercialisti, ragionieri, ingegneri, architetti, geometri, medici, psicologi, giornalisti ecc.) che iscritti ad un albo professionale sono assicurati con le rispettive casse professionali.

Non è tanto per i 600 euro, il fatto è che un decreto legge che si dichiara di “sostegno economico per famiglie, lavoratori e imprese connesse all’emergenza epidemiologica da COVID-19” dimentica tanta parte della società civile, che pure le tasse le paga e con quelle tasse finanzia le misure di emergenza di “Cura Italia”. Chiudono il Tribunale quindi non guadagno, investo in smart working quindi spendo, subirò ogni criticità dell’economia del territorio già provato dalla crisi quindi devo preventivare una contrazione dei redditi futuri: questi i miei pensieri e credo di tanti colleghi, ma di certo non di quelli che siedono a Palazzo”.

Due categorie diverse, due messaggi simili: non si possono fare discriminazioni tra professionisti.

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