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Bartali e Perlasca, le parole dei giusti a Servigliano

31 Gennaio 2020

I Giusti italiani più ricordati nel mondo, Gino Bartali e Giorgio Perlasca, raccontati dalla nipote  Gioia Bartali e dal figlio Franco Perlasca. Non hanno mai parlato insieme, da un palcoscenico, delle  straordinarie vicende dei loro cari.

Lo faranno, per la prima volta, in esclusiva per il Festival Storie, stasera  a Servigliano (ore 21.30, teatro comunale) nell’ambito delle iniziative promosse per la  Giornata della Memoria, e domani in un doppio appuntamento al teatro Italia di Montappone (ore  10 riservato alle scuole; ore 18 organizzato dai quattro Rotary Club Alto Fermano Sibillini, Fermo,  Montegranaro e Porto San Giorgio Riviera Fermana). Evento di prestigio assoluto, patrocinato della  Casa della Memoria. Sul palco sarà il giornalista Maurizio Socci a condurre il dibattito, mentre ad  arricchire il contenitore culturale saranno le note della memoria suonate da tre grandi promesse  della musica da camera italiana: Alice Di Monte (violino), Caterina Dionisi (pianoforte) e Manfredi  Rotondi (violoncello). Eseguiranno spartiti di Morricone, John Williams e Piovani tratti dalle  pellicole cinematografiche “Perlasca, un eroe italiano”, “Schindler’s List”, “La Vita è bella”;  arrangiamenti della professoressa Ester Alessandrini.

L’organizzazione, curata fin nei minimi  dettagli, è dell’associazione culturale Progetto Musical che, per quanto concerne il Festival Storie,  ha unito cinque Comuni dell’entroterra: Servigliano, Montappone, Belmonte Piceno, Montefalcone  Appennino e Santa Vittoria in Matenano. L’evento “Bartali e Perlasca, i Giusti” avrà, dunque, una  parte pubblica a Servigliano (biglietti divorati in appena 4 giorni di prevendita, per cui è già sold  out), una parte riservata alle scuole e una terza ai soci del Rotary a Montappone. Due storie,  dicevamo, celebrate nel mondo. Gioia Bartali, nipote del campionissimo del ciclismo, in queste ore  sta rientrando dagli Stati Uniti dove ha preso parte alle cerimonie che l’America ha dedicato proprio  a Gino Bartali. Franco Perlasca da oltre venti anni è impegnato in Italia e all’estero a testimoniare la  straordinaria vicenda del papà, insignito delle massime onorificenze in varie nazioni, tra cui Italia,  Israele, Ungheria, Spagna, Stati Uniti. Storica la cerimonia, in seduta plenaria, del parlamento  ungherese durante la quale a Giorgio Perlasca (presente in aula) venne concessa la massima  onorificenza da parte dello Stato d’Ungheria.Gino Bartali  ( 1914 -2000),  ciclista su strada  tra i più grandi della storia, vinse tre  Giri d’Italia  ( 1936 ,  1937 ,  1946 ) e due  Tour de France  ( 1938 ,  1948 ). Leggendaria larivalità  con Fausto Coppi.

Negli  anni della guerra, Bartali trasportò per diversi mesi da Assisi a Firenze, all’interno della canna della  sua bicicletta, centinaia di documenti falsi per aiutare gli ebrei ad avere una nuova identità. Salvò la  vita a 800 ebrei. Il suo nome dal 2013 figura nel Giardino dei Giusti a Gerusalemme.Giorgio Perlasca (1910-1992), funzionario padovano, nell’inverno tra il 1944 e il 1945 a Budapest  salvò dallo sterminio 5.200 ungheresi di religione ebraica, inventandosi un ruolo non suo, quello di  Ambasciatore spagnolo, lui che non era né spagnolo né diplomatico. Tornato in Italia la sua s traordinaria vicenda non la raccontò a nessuno, nemmeno in famiglia. Venne ‘ritrovato’ a fine degli  anni '80 da alcune donne ebree ungheresi. Senza di loro la sua storia sarebbe andata perduta. Il suo  nome dal 1989 figura nel Giardino dei Giusti a Gerusalemme.

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