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Area di crisi complessa: pronti 200 progetti. Solo 30 superano il milione di euro

12 Novembre 2019

di Raffaele Vitali

FERMO – Silenzio, parlano i numeri. Per ora quelli degli imprenditori del distretto fermano – maceratese, presto si spera quelli di Regione e Governo. Partendo dai primi, è arrivato il report delle call, le manifestazioni d’interesse ovvero i piani di investimento con cui andare a intercettare i fondi per l'area di crisi complessa Più richieste per la Regione (inferiori al milione di euro) che per il Mise (da 1 a 20 milioni).

“Sono 262 le manifestazioni di interesse pervenute, di cui circa 190 riguardano investimenti produttivi; la quasi totalità è stata presentata da piccole e medie imprese, a conferma della composizione del tessuto imprenditoriale del distretto”. Nel complesso, aggiungono “il fabbisogno di investimenti espresso dalle PMI rappresenta oltre 400 milioni di euro di investimenti e una stima di occupazione aggiuntiva di circa 1880 addetti” spiega l’assessore Fabrizio Cesetti che con la presidente della Provincia Moira Canigola ha preso parte al Gruppo di coordinamento e controllo a Roma, al Mise.

Il tessuto del distretto si conferma vivace, seppur in crisi. “La metà degli investimenti e delle stime occupazionali si concentra nelle attività manifatturiere e nell’ambito di queste oltre il 40% riguarda il comparto delle pelli-calzature, il che conferma la forte specializzazione produttiva del distretto” ribadisce la Canigola. “Consistente è anche il fabbisogno espresso dalle imprese delle attività ricettive e della ristorazione, del commercio e delle attività professionali e scientifiche” riprende Cesetti che deve riflettere su un dato: il 60% delle call presenta progetti con investimenti inferiori al milione di euro e quindi destinati a essere finanziati, se accettati, dalla regione Marche e non da Roma.

Entrando nello specifico, sotto un milione sono quasi tutte richieste provenienti da calzaturiero e turismo che chiedono risorse per “export, efficienza energetica, ricerca e innovazione” ovvero, stando al linguaggio di Invitalia, ‘Sostegno del manifatturiero’. L’altro aspetto da tenere in considerazione è che dei 44 progetti sopra il milione di euro, e quindi classificabili all’interno della legge 181, almeno 14 sono al limite e quindi probabilmente dirottabili nell’area regionale. Restano quindi 30 potenziali piani di investimento macro. ”Tra questi ci sono anche due progetti di investimento potenzialmente coerenti con la normativa dei Contratti di Sviluppo e degli Accordi di Sviluppo, ovvero superiori ai dieci milioni di euro”.

I dati confermano la presenza di una forte specializzazione produttiva, ma anche l’esigenza di una diversificazione del sistema economico. “diversificazione necessaria” sottolinea Invitalia che ha studiato tutte le call. Da non trascurare il focus sullo sviluppo di centri di competenza per il settore moda, richiesti con forza dal distretto, ma anche la possibilità di immediati collegamenti con i poli tecnologici già presenti sul territorio nazionale.

“Pur essendo non vincolanti, i risultati della call forniscono una fotografia importante del tessuto imprenditoriale dell’area e, una volta approvato il PRRI con la stipula dell’accordo di Programma, consentiranno alle amministrazioni nazionali e regionali di costruire una batteria di strumenti di finanziamento in linea con le potenzialità espresse dalla call” ribadiscono i due politici. L’unico dato mancante, al momento, è quello relativo alla copertura finanziaria, che dovrebbe emergere dopo la scrematura dei progetti. Anche se il tempo corre.

L’occasione di trovarsi entrambi a Roma è servita a Canigola e Cesetti anche per parlare di infrastrutture, “necessarie a rendere il contesto territoriale appetibile e fruibile da parte delle aziende già insediate e di chi si appresta ad investire in questa area. Il governo e i ministeri competenti devono dimostrare concretamente se credono o meno in questa strategia mettendo in campo le loro risorse di competenza”. Aggiunge Cesetti: “Noi abbiamo fatto la nostra parte mettendo risorse per interventi importanti già cantierabili sulla Mare Monti, la Mezzina, le scogliere emerse”.

Ora ripartirà un tour sul territorio insieme con i funzionari di Mise e Invitalia per raccogliere ulteriori e specifici fabbisogni di investimento utili per la definitiva redazione del Piano per la riqualificazione e riconversione industriale e dei successivi bandi di attuazione.

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Raffaele Vitali - via Leopardi 10 - 61121 Pesaro (PU) - Cod.Fisc VTLRFL77B02L500Y - Testata giornalistica, aut. Trib.Fermo n.04/2010 del 05/08/2010
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