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Poderosa: penetra e scarica, circolazione e tiri da costruire meglio

12 Novembre 2019

MONTEGRANARO – Fa parte del fascino o delle insidie del basket perdere per colpa di un tiro libero. Lo sa bene la Poderosa, che è passata dalla gioia alla tristezza per un pallone che finisce sul ferro di troppo.

Come si esce da queste situazioni complicate? “La soluzione è dentro noi stessi. Capita di avere la palla per vincere e non riuscire a usarla” commenta Franco Ciani. Il coach è pacatamente arrabbiato, la classifica non gli piace. Si ritrova con i gialloblù invischiato verso il basso, sapendo che poteva stare in alto in questo campionato senza padroni, in cui la super favorita Udine ha gli stessi punti della Poderosa con un roster che costa il triplo. Questo però non può essere un motivo di soddisfazione, visto che quest’anno non c’è la vittima sacrificale già designata per retrocedere.

“Dobbiamo migliorare, non possiamo accontentarci di alcuni buoni momenti. Ogni considerazione positiva diventa poco efficace quando si guarda ai due tiri liberi sbagliati”. Quel fallo su Thompson aveva trasformato una brutta giocata in un’ottima giocata, perché avere il proprio pivot che prende palla a un metro dal ferro quando sei sul -1 è quanto di meglio può augurarti.

Non è impeccabile la Poderosa nella gestione degli ultimi possessi, ma il margine di crescita c’è, soprattutto nel suo ipotetico leader, Aaron Thomas. La guardia ha però un evidente limite: non ha ancora deciso chi dei suoi compagni meriti un suo passaggio, ovvero meriti che lui rinunci a un tiro.

Una scusante per il ok è che il play titolare, Palermo, ha giocato solo pochi minuti, bloccato da un infortunio. La sua assenza si è vista soprattutto nel quarto periodo, quello dei ritmi folli, del poco controllo, della Poderosa che ha seguito il forcing naturale dei giovani e atletici di Roseto. Lo ha fatto anche con una logica, in molte azioni, ma diversamente dagli abruzzesi non ha quell’atletismo che ti fa restare lucido anche dopo 4 volte di avanti e indietro a tutta birra.

“La sensazione (speranza, ndr) era che arrivando prima che loro si fossero schiera, si sarebbero trovate soluzioni più facili. Però per come siamo noi è significato andare fuori ritmo” ammette Ciani che in palestra ha ripreso a lavorare per migliorare la circolazione di palla che spesso porta la Poderosa a segnare canestri facili. “I buoni tiri nascono dalla palla dentro che poi torna fuori o dal penetra e scarica quando arriva l’aiuto. Su questo possiamo e dobbiamo crescere” conclude il coach.

@raffaelevitali

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